APOLLODORO
. Commediografo greco della cosiddetta "commedia nuova", contemporaneo di Menandro al quale probabilmente sopravvisse. È difficile individuarlo esattamente, poiché tre sono i commediografi che portano questo nome, un Apollodoro di Caristo, uno di Gela, e il terzo ateniese. Suida conosce i due ultimi, Ateneo invece ricorda il primo e lo dice contemporaneo di Menandro. Secondo Suida, A. ateniese avrebbe composto 47 commedie e riportato cinque vittorie, e A. di Gela avrebbe scritto sei commedie fra le quali La sacerdotessa, che è anche titolo di una commedia menandrea. Ateneo invece assegna tre delle commedie di A. di Gela, e fra queste La sacerdotessa, ad A. di Caristo, e però oggi s'inclina a credere che si tratti di un solo commediografo e che forse anche l'Ateniese sia da identificarsi con gli altri due. L'Apollodoro, imitatore di Menandro, compose La sacerdotessa intorno al 308 e rifece una delle migliori commedie menandree, L'arbitrato, in un dramma intitolato La suocera, che Terenzio imitò con fedeltà nella sua Hecyra. Dal confronto de L'arbitrato con la Hecyra risulta che A. sviluppò la trama del dramma menandreo arrichendola di fatti, complicandone cioè l'intreccio e disperdendo i pregi del suo modello che consistono soprattutto nella fine psicologia dei personaggi e nella vivace rappresentazione dei caratteri.
Edizioni dei frammenti in A. Meineke, Graec. com. fragm., IV, Berlino 1839-1857, p. 440; e in Kock, Com. att. fragm., II, Lipsia 1884, pp. 280-295.