APELLICONE ('Απελλικῶν, Apellicon) di Teo
Divenuto cittadino ateniese fu stratega sfortunato di una spedizione a Delo, durante la guerra mitridatica. Morì verso l'84 a. C. È noto particolarmente per i suoi interessi culturali e soprattutto per la passione dei libri rari: già Strabone lo definiva "più bibliofilo che filosofo". Tale passione lo portò, sempre secondo il racconto di Strabone (XIII, 609), ad acquistare in Skepsis i manoscritti di Aristotele e di Teofrasto, passati in proprietà di Neleo e da questo ai suoi eredi: manoscritti che in tal modo - malgrado le loro lacune, dovute alla lunga conservazione in una cassa rosa dai vermi - avrebbero rinnovato la conoscenza degli scritti aristotelici, ridotta al minimo nei tempi posteriori a Teofrasto. Di fatto, la scoperta di Apellicone dovette avere assai minore estensione e importanza, e le nuove edizioni delle opere aristoteliche, da lui curate, non ebbero speciale influsso sulla tradizione manoscritta già esistente.
Bibl.: Dziatzko, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, col. 2693 seg.