Classe di Cnidari, comprendente coralli, madrepore e attinie. Hanno simmetria biradiale, sono urticanti; sono forniti di celenteron e hanno la parete del corpo costituita da ectoderma, mesoglea ed entoderma. Gli individui hanno forma polipoide, mai medusoide, e sono quasi tutti sessili; in talune specie i polipi vivono isolati (fig. A-B), ma nella maggior parte sono aggregati in colonie o cormi (fig. C-D). Il polipo è un cilindro cavo, in cui si distingue la parete (colonna), la base inferiore (suola), e quella superiore (disco), che porta una corona di tentacoli; al centro si apre la bocca a fessura. Questa s’invagina nell’interno formando un tubo (stomodeo). I due angoli della fessura, o talvolta uno solo, sono provvisti di una gronda ciliata (sifonoglifo) che serve a mantenere una corrente d’acqua anche quando la bocca è chiusa. Nelle specie con individui aggregati, i polipi (o zooidi) sono collegati da una massa comune (cenosoma o cenosarco, o cenenchima), che può avere aspetto laminare, globoide, mammilloso, ramificato (dendritico) ecc. I cormi si formano per gemmazione d’un unico polipo (riproduzione agamica). La cavità interna (celenteron o celenterio) è concamerata da setti longitudinali (mesenteri), che non la dividono completamente; alcune specie hanno sei setti (Antipatari; fig. E), altre ne hanno otto (Alcionari; fig. F), molte ne hanno un multiplo di sei (Attiniari; fig. G). Le camere (o logge) mesenteriche si aprono in basso nella cavità centrale unica, in alto sono chiuse dallo stomodeo e si prolungano ciascuna nel cavo dei tentacoli. Ogni setto porta muscoli e gonadi. Gli individui, di norma, sono unisessuati. Il margine libero del setto presenta un orlo a cordone che nella porzione inferiore, presso la suola, si prolunga in un filamento ricco di cellule urticanti (aconzio). Il complesso di questa struttura costituisce i filamenti mesenterici o enteroidi. La parete del corpo, nella parte superiore della colonna, presenta uno sfintere di fibre circolari, che entra in funzione quando l’animale si contrae. Sulla parete si aprono fori minuti (cinclidi) attraverso i quali possono uscire gli aconzi. Molto frequente negli A. è la formazione di scheletri cornei o calcarei, secreti da particolari cellule. Lo sviluppo è quasi diretto; l’uovo dà origine a una planula natante, che gastrula e si fissa a un polo, emette i tentacoli al polo opposto e si trasforma così in un polipo. Si distinguono due sottoclassi: Alcionarii (o Ottocoralli), e Zoantarii (o Esacoralli), a loro volta divise in vari ordini.