SANT'ELIA, Antonio
Architetto futurista, nato a Como il 30 aprile 1888, morto combattendo a Monfalcone nel 1916. Studiò a Como prima alle scuole tecniche, poi alla Scuola Castellina. Capomastro a 17 anni a Milano, addetto al Canale Villoresi, poi al comune. Iscrittosi all'Accademia di Brera e seguitine i corsi, diede gli esami di architetto a Bologna riportando i massimi voti. Tornato a Milano vi aprì studio. A 24 anni entrò nel movimento futurista e lanciò il famoso manifesto dell'architettura futurista, che determinò una rivoluzione nell'architettura: "Noi dobbiamo - proclamava in quel manifesto - inventare e rifabbricare la città futurista simile a un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, e la casa futurista simile a una macchina gigantesca".
Espose nel luglio 1914 a Milano i disegni che completano il manifesto e che furono riprodotti dai maggiori quotidiani del mondo. Esser stato S. il precursore della nuova architettura basata sullo splendore geometrico e lirico dei nuovi materiali da costruzione, è tanto più indiscutibile in quanto il primo e unico manifesto d'architettura, dovuto a lui nel 1914, fa testo tuttora nell'argomento. Il S. si arruolò volontario dopo avere fatto con i futuristi la lotta per l'intervento (v. anche futurismo, XVI, p. 230).
Bibl.: V. Marchi, Italia nuova architettura nuova, Foligno 1931, pp. 11-18; G. C. Argan, Il pensiero critico di Sant'Elia, in Dopo Sant'Elia, Milano 1935, pp. 45-55.