BERINI, Antonio
Nacque a Roma nel 1770. Scarse le notizie sulla sua vita: svolse attività di glittico nella città natale e alla fine del secolo fu a Milano, dove lavorò per i conti Sommariva che avevano una celebre raccolta di pietre incise. Morì a Roma nel 1861.
Appartenne alla scuola romana, la migliore e più nota scuola di incisori di cammei e pietre dure dell'epoca neoclassica; ché la glittica, arte antica e che ritorna sempre per ispirazione all'antico, lascia le sue migliori manifestazioni nelle epoche che fanno risalire il loro stile alla tradizione classica. Nelle opere del B., il quale fu allievo di G. Pichier, i soggetti tradizionali tratti dalla mitologia classica sono resi con uno stile ancora settecentesco per leggerezza di rilievo, fluidità di linee, morbidezza di volumi: queste caratteristiche assicurano all'opera dell'artista un ottimo posto tra i suoi contemporanei, troppo spesso imitatori abilissimi ma meccanici delle gemme greche e romane.
All'assoluta padronanza della tecnica, alla resa impeccabile di ogni minimo particolare, cose comuni ai buoni incisori dell'epoca, il B. unisce una delicatezza nel rilievo e negli atteggiamenti delle figure che subito lo distinguono. Anche nei ritratti l'artista, conservando purezza e grazia ai profili, evita il pericolo di freddezza insito nell'intento celebrativo dei ritratti aulici, che in questo periodo peccano spesso di gelido arcaismo e di retorica. Il B. dunque seppe garbatamente mantenere ai suoi cammei lo spirito tenero e fresco del Settecento, e non incorse nella rigida stilizzazione del neoclassicismo imperante, pur accogliendone i temi; e, per quanto se ne conosce, la sua attività, sicuramente assai feconda data la fama sua e della scuola romana in genere, non decade mai, come succede in seguito, ad artigianato.
Fra le sue opere si possono ricordare, in ordine alfabetico di luogo, le seguenti: già Firenze, collezione Castellani: Busto femminile velato; Busto di Apollo,cammeo su agata, firmato; Leningrado, Ermitage: Ritratto dell'imperatore Nicola I; Londra, British Museum: Europa sul toro,sardonice; Philadelphia, collezione Sommerville, n. 2101: Testa di dea,incisione su corniola, firmata "Berini m."; n. 2216, busti di due personaggi, forse Pericle e Aspasia,cammeo su calcedonia, firmato; Roma, Museo di Roma: Testa femminile; Bacco dissetato da Amaltea, calchi; Roma, collezione Cades: otto calchi; Vienna, Kunsthistorisches Museum: Menade,cammeo su agata, firmato; Giuseppina Beauharnais,cammeo su onice, firmato; Windsor Castle: S. Giorgioe il drago. Ubicazione ignota: Perseo e Andromeda,cammeo ottagonale firmato in lettere greche, riprodotto dal Lippold.
Bibl.: P. Zani, Encicl… delle belle arti, I, 3, Parma 1820, p. 231; J. Meyer, Künstler Lexikon. III, Leipzig 1885, p. 622 (con bibl.); E. Babelon, La gravure en pierres fines, camées et intailles,Paris 1894, p. 287; O. M. Dalton, Catalogue of the engraved gems of the postclassical periods,London 1915, pp. LV, 83 n. 581, tav. XXI; G. Lippold. Gemmen und Kameen des Alterthums und der Neuzeit in Vergrösserung herausgegeben,München 1922, tav. CXLV; F. Eichler-E. Kris, Die Kameen im Kunsthistorischen Museum, Wien 1927, p. 217 nn. 618, 619, tav. 78; R. Righetti, Incisori di gemme e cammei in Roma dal Rinascimento all'Ottocento, Roma s.d., p. 47; C. C. Vermeule, Cameo and intaglio. Engraved gems from the Sommerville collection (catalogo), PhiladeIphia 1956-57, nn. 474, 552; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,III, p. 418.