BALLI (Ballus, de Ballis), Antonio
Nacque a Trapani, ma si ignora l'anno della nascita. Era nipote dell'omonimo giurista (morto a Palermo l'8 nov. 1591) che fu giudice della Magna Regia Curia e maestro razionale del Tribunale del Real Patrimonio.
Dello zio Antonio Ballí, detto il Vecchio, si hanno le Ad bullam apostolicam Nicolai V et regis pragmaticam Alphonsi de censibus Adnotationes (pubblicate insieme ai Commentaria de censibus di Pietro De Gregorio, Panormi 1609; altra ediz., Panormi 1622), che sono delle glosse apposte al testo della prammatica alfonsina (1452). Esse si inseriscono in quella notevole letteratura giuridica siciliana che variamente commentò la bolla pontificia - recepita nella prammatica -intorno alla misura delle usure che non dovevano superare la decima parte del valore del mutuo.
Dottore in utroque iure, il B. ricoprì a Palermo la carica di giudice della Magna Regia Corte e fu avvocato fiscale. Presso i contemporanei godette di molta fama per l'integrità del carattere e la severità di studi, ma deve il ricordo dei posteri soprattutto ad un suo libro che tratta per la prima volta sistematicamente la frammentaria legislazione penale del Regno di Sicilia. L'opera fu pubblicata a Palermo nel 1606, dopo la morte del B., a cura del figlio Giovanni Andrea, con il titolo Variorum tractatuum libri sex omnem fere materiam criminalem iudiciorum et torturae complectentes... Cum argumentis, summariis et duplici indice quaestionum et omnium sententiarum per l. Andream authoris filium (altra edizione Panormi 1646). Divisa in sei libri, tratta nel primo de indiciis, nel secondo de quaestionibus et tormentis,nel terzo de intelligentia litterarum dispensationum ad torturam et de casibus in eis contentis, nel quarto particularium quaestionum criminalium, nel quinto praeludia seu adnotationes ad pragmaticas regni, nel sesto de sindicatu officialium.
Nella letteratura giuridica siciliana l'opera del B. rimase fondamentale e, sino a Tommaso Natale, insuperata da quelle correnti di "ritualisti" e "decisionisti" che tennero il campo nei tribunali siciliani nei sec. XVII e XVIII, ma che nessun contributo, o quasi, apportarono allo sviluppo della scienza penalistica. L'opera è particolarmente notevole in quanto rappresenta il primo tentativo di trattazione del diritto penale siciliano nel sistema del diritto comune, non priva di idee originali (come quelle avanzate per mitigare certe forme del processo penale dell'epoca) e di teorie contrastanti con le dottrine allora più accreditate.
Di particolare interesse è il libro V del Tractatus che contiene le glosse a molte prammatiche del Regno. Il La Mantia segnala inoltre del B. alcuni Consilia riguardanti gli statuti di varie città, contenuti in un manoscritto conservato presso la Biblioteca Nazionale di Palermo.
Il B. morì a Bisacquino il 23 apr. 1598 e quivi il suo corpo venne sepolto nella chiesa maggiore.
Si ignora quali vincoli di parentela abbiano legato i due ricordati giuristi a Giovan Battista che, nato probabilmente a Palermo, fiorì intorno al 1570, fugiudice del foro della Magna Regia Curia nel 1575, 1593, 1601.
Di quest'ultimo si hanno a stampa: Allegationes in causa feudi Favarottae, Panormi s. d., in folio, e Allegationes pro D. Baptista Cuvello, Panormi s. d., in folio, che sono da attribuire alla sua attività forense. Morì a Palermo il 31 marzo 1603 e fu sepolto nella chiesa di S. Nicolò della Calcia.
Fonti e Bibl.: A. Mongitore, Bibliotheca sicula, I, Panormi 1707; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1,Brescia 1758, pp. 185 s.; G. Mira, Bibl. siciliana, I, Palermo 1875, sub voce; V. La Mantia, Storia della legislazione civile e criminale di Sicilia, II, 1, Palermo 1874, pp. 73 s.; R. Zeno, Un penalista siciliano del sec. XVI, in Arch. stor. per la Sicilia orientale, XI, 1 (1909), pp. 109-117; P. Fiorelli, La tortura giudiziaria nel diritto comune, I, Milano 1953, pp. 163, 200, 223, 253, 289; II, ibid. 1954, pp. 68, 123, 174.
Per Antonio il Vecchio, cfr. in particolare D. Orlando, Biblioteca di antica giurisprudenza siciliana, Palermo 1851, p. 49. Per Giovanni Battista, V. Di Giovanni, Del Palermo restaurato libri quattro, in Bibl. storica e letteraria di Sicilia, s. 2, a cura di G. Di Marzo, I, Palermo 1872, pp. 384 s.; F. M. Mirabella, Cenni degli alcamesi rinomati in scienze, lettere, arti e santità, Alcamo 1876, p. 102.