BATTISTI, Anton Luigi
Scarse, lacunose e non sempre certe sono le notizie biografiche del B., che fu tipografo in Zara tra la fine del sec. XVIII e il principio del XIX: gli archivi di Zara, oggi dispersi o distrutti dalle vicende belliche, non ci possono più fornire documenti per quel periodo. C'è innanzitutto la notizia che il B. avesse impiantato a Zara una tipografia abbastanza importante fin dal 1770: se questa notizia rispondesse a verità, egli sarebbe stato l'introduttore della tipografia in quella città; ma non si conoscono edizioni datate da Zara prima del 1774, anno al quale risale la più antica a noi nota (una Lettera pastorale del vescovo, stampata in due testi: italiano e croato), impressa da un Domenico Fracasso. Probabilmente la suddetta notizia non è esatta, perché non sembra ammissibile che in quell'epoca vi potessero essere in Zara, e vi potessero prosperare, due tipografie. Certo è che, dopo la pace di Presburgo (1805), quando la Dalmazia fu aggregata al Regno italico, il B. fondò un periodico che intitolò Il Regio Dalmata. Era un giornaletto non dissimile dai suoi contemporanei, il Corriere Illirico di Trieste e il Foglio periodico italiano di Capodistria; dal più al meno, il Regio Dalmata riportava le sole notizie politiche già pubblicate dal Moniteur e dall'organo ufficiale del Regno italico, il Giornale Italiano.
Né altro poteva attendersi dal B., costretto a subire, come tutti, le severe disposizioni della censura imperiale. Costituite da Napoleone nel 1809 le Provincie Illirièhe, sembra che il Regio Dalmata non andasse a genio al governatore generale; nello stesso anno il giornale cessò le pubblicazioni. Dopo il 1810 il B. continuò a esercitare la stampa in Zara, ma non pubblicò nessuna edizione di interesse. Non se ne trova più traccia dopo il 1820, anno in cui, probabilmente, morì.
Bibl.: G. Fumagalli, Lexicon bibliographicum Italiae, Florence 1905, p. 524; F. Fattorello Il giornalismo italiano dalle origini al 1849, Udine 1937, p. 151.