FOUQUIER-TINVILLE, Antoine-Quintin
Rivoluzionario francese, nato a Hérouël (Aisne) il 10 giugno 1746, ghigliottinato a Parigi il 7 maggio 1795 (18 fiorile, anno III). Studiò diritto, fu avvocato al parlamento di Parigi e dal 26 gennaio 1774 procuratore allo Châtelet, carica che rivendette nel 1783. Scrisse versi in onore di Luigi XVI, ma, scoppiata la Rivoluzione, partecipò ad alcune delle prime grandi agitazioni, finché C. Desmoulins, suo parente, lo fece includere nel giurì d'accusa del tribunale del 17 agosto 1792. Fu poi nominato sostituto accusatore pubblico al tribunale del dipartimento di Parigi, accusatore aggiunto al tribunale rivoluzionario del 10 marzo 1793, ove poco dopo divenne titolare con poteri larghissimi, che le leggi del 5 aprile 1793 e del 10 giugno 1794 estesero ancor più. E tale ufficio tenne fino alla reazione termidoriana. Severo, incorrotto e coscienzioso, fu attento a non oltrepassare i suoi poteri dapprima, ma presto l'enorme accrescimento di lavoro gli lasciò appena il tempo di vedere i processi. E allora fu cieco strumento del Terrore e mutò in tragiche farse i dibattimenti (nel processo contro Danton fu lui a suggerire che si togliesse per decreto la parola agli accusati). Pressato tra l'ostilità del suo presidente, Dumas, e gli ordini del Comitato, mentre i sospetti e i presunti cospiratori aumentavano, F.-T., letterato e buon padre di famiglia in privato, fu preso da una frenesia di violenza e attese con ardore alla sua opera di "mannaia della Convenzione", che provocò quasi 2000 esecuzioni: le liste dei giudicabili finirono con l'essere stese prima della lettura dei documenti, e piombarono condanne prima che accuse. Funzionario della Rivoluzione e senza passioni, il F.-T. restò al suo posto in tutti i momenti, con tutti i regimi: fu contro Robespierre, già suo patrono; contro Danton, contro gli hebertiani, contro i girondini, contro la regina, contro gli Orléans. Barère lo propose come accusatore pubblico nel riorganizzato tribunale (14 termidoro). Denunciato dal Fréron, il F.-T. si costituì, e, per nulla impressionato del contegno ostile dei suoi condetenuti, stese, con la prontezza e la meticolosità del burocratico, la sua difesa, trincerandosi dietro il dovere che egli aveva di obbedire ai suoi capi e alle leggi. E tale sistema seguì negli interrogatorî cui fu sottoposto dal 21 novembre 1794, e nel dibattimento pubblico, di fronte a 419 testimonî, fino alla condanna a morte.
Bibl.: E. Campardon, Le tribunal révolutionnaire de Paris, Parigi 1866; L. D. L. Domenget, F.-T. et le tribunal révolutionnaire, Parigi 1878; H. Wallon, Hist. du tribunal révolutionnaire de Paris, voll. 6, Parigi 1880-82; Ch. Lecocq, Notes set doc. sur F.-T., accusateur public au trib. révol., Parigi 1913.