ANOMURI (dal gr. ἄνομος "abnorme" e οὐρά "coda", per l'asimmetria dell'addome nelle forme più differenziate)
Sottordine di Crostacei Decapodi, istituito nel 1837 da H. Milne Edwards come un gruppo di transizione fra i Macruri e i Brachiuri. La composizione ch'esso ebbe in origine lo rendeva oltremodo eterogeneo, e infatti, oltre agl'Ippidi e ai Paguridi, che sono veri Anomuri e che fino dal 1825 il Latreille aveva giustamente distinti dai Macruri riunendoli nella sezione Anomali, il Milne Edwards vi avea compreso i Dromidi, i Raninidi e gli Omolidi, i quali meglio si collocano fra i Brachiuri, e per contrapposto aveva escluso i Galateidi che appartengono ai primi. Malgrado queste discordanze, il sottordine Anomuri fu adottato in seguito dal Dana e poi dal Henderson, secondo le vedute di H. Milne Edwards, ma con l'aggiunta dei Galateidi; mentre la maggioranza degli studiosi, seguendo il De Haan e poi il Boas, ridussero gli Anomuri o Anomali - le voci si considerano equivalenti - in limiti più ristretti e naturali, quali risultano dall'unione dei Paguridi coi Galateidi e con gli Ippidi.
I caratteri principali che distinguono gli Anomuri dagli altri Decapodi sono i seguenti: lo scudo ha la fronte non unita all'epistoma; l'ultimo segmento toracico è indipendente e con lo sternite atrofico o mobile. L'addome è piegato su sé stesso o sugli sterniti toracici o infine avvolto a spirale, molle, asimmetrico e riparato in conchiglie o altri ricoveri; eccezionalmente l'addome è lungo e disteso all'indietro. I membri toracici o pereiopodi sono sempre privi di esopodite, il 1° paio è provvisto di chele, il 2° e il 3° sono monodattili, il 5° è gracile, meno sviluppato dei precedenti e mai ambulatorio. Durante lo sviluppo la metazoea ha le tre paia di massillipedi forcuti ed atti al nuoto.
Il sottordine degli Anomuri è posto dopo i Macruri e prima dei Brachiuri in quelle classificazioni che ripartiscono i Decapodi in 3 sottordini; una posizione pure intermedia è data agli Anomuri nella suddivisione dei Decapodi in Natantia e Reptantia in quanto, pur facendo parte di questi ultimi, essi precedono in ogni caso i veri Brachiuri. Contrariamente però a un'opinione molto diffusa gli Anomuri non costituiscono affatto un gruppo di transizione fra i Macruri e i Brachiuri; l'importanza che un tempo si attribuiva per es. ai Pylocheles e ai Ptychogaster, nonché a Paguridi abissali, a sostegno di essa, è venuta meno; presentemente, pur ritenendosi da alcuni che gli Anomuri non possano considerarsi un gruppo monofiletico, si è proclivi ad ammettere, in base ai dati paleontologici ed alle affinità zoologiche, che tanto gli Anomuri quanto i Brachiuri sono gruppi distinti e indipendentemente derivati dai Macruri Omaridei.
Gli Anomuri sono tipicamente marini, solo alcune forme (Coenobitidae) si sono adattate alla vita terrestre, pur visitando periodicamente il mare; una sola specie (Aeglea laevis) è d'acqua dolce. Allo stato adulto essi sono ben tonici, reptanti, diffusi in prevalenza nei mari temperati e caldi, frequentano le regioni litorali o a media profondità; parecchie specie sono abissali. Il loro aspetto è vario: i Litodidi e gl'Ippidi sono granchiformi, i Galateidi astaciformi; i Paguridi, i più differenziati per l'asimmetria e la riduzione dei pleopodi, riparano l'addome molle dentro conchiglie vuote di gasteropodi o in altri ricoveri e offrono esempî di commensalismo assai interessanti (v. paguri).
Classificazione. - Sottordine Anomura sive Anomala.
1ª tribù: Paguridea. - Famiglia Pylochelidae: addome simmetrico con tergiti normali; genere Pylocheles, P. Miersii dell'Oceano Indiano, ricovera l'addome in internodî di bambù sommersi; generi Parapylocheles, Chiroplatea, esotici e batibici. Famiglia Paguridae: addome per lo più asimmetrico, molle, avvolto a spirale, protetto da una conchiglia o altro riparo. Molti generi, fra i quali Eupagurus, Paguristes, Clibanarius, Pagurus, Diogenes e Calcinus, ricchi di specie, vivono anche nel Mediterraneo. Famiglia Coenobitidae: genere Coenobita, con poche specie esotiche, in parte adattate alla vita terrestre; genere Birgus, B. latro delle isole del Pacifico, è terrestre, arboricolo. Famiglia Lithodidae: hanno corpo granchiforme e irto di spine, che rammenta le nostre Granceole (Maia), con i generi: Lithodes, Neolithodes. Il genere Hapalogaster è capostipite della sottofamiglia omonima.
2ª tribù: Galatheidea. - Famiglia Aegleidae, costituita dal solo genere Aeglea, A. laevis dell'America del Sud, vive nelle acque dolci. Famiglia Uroptychidae: corpo simmetrico, astaciforme; generi: Uroptychus (Diptychus), Chirostylus (Ptychogaster). Famiglia Galatheidae: addome piegato al disotto, simmetrico: natatoia codale bene sviluppata. I generi Galathea, Galathodes, Munida, ricchi di specie litorali e batibiche, sono pure rappresentati nel Mediterraneo. Famiglia Porcellanidae: aspetto granchiforme per lo scudo corto e largo e l'addome ripiegato sotto il corpo. Generi Porcellana, Petrolisthes, entrambi con numerose specie, il primo vive anche nel Mediterraneo, il secondo è delle regioni tropicali.
3ª tribù: Hippidea. - Famiglia Hippidae: aspetto granchiforme, periopodi allargati ed atti a scavare la sabbia; generi Hippa, Remipes, Mastigochirus, tutti esotici. Famiglia Albuneidae: differiscono dai precedenti per il 3° massillipede provvisto di esopodite. Vivono nella sabbia e respirano mediante un tubo formato dalle lunghe antennule; generi Blepharipoda, Albunea, entrambi con poche specie; A. Guerinii è del Mediterraneo (v. decapodi).
Bibl.: H. Milne Edwards, Histoire naturelle des Crustacés, II, Parigi 1837; P. A. Latreille, Familles naturelles du Règne Animal, Parigi 1825; W. de Haan, in Ph. Fr. von Siebold, Fauna Japonica, Crustacea, Leida 1850; J. D. Dana, Crustacea, in U. S. Explor. Expedit., Philadelphia 1850; J. E. V. Boas, Studier over Decapodernes Salgtskasbforhold, in Vidensk. Selskab. Skrifter, VI, i, Copenaghen 1880; J. R. Henderson, Anomura collected by H. M. S. Challenger, Edimburgo 1888; A. E. Ortmann, Klassen und Ordmungen der Arthropoden, Crustacea Anomura, Lipsia 1905; inoltre le varie pubblicazioni di A. Milne Edwards, ed. E. Bouvier sui Crostacei trovati nelle spedizioni del Blake, Travailleur, Talisman e del Principe di Monaco dal 1893 al 1917.