ANOMIA (dal gr. ἄξομος "abnormess")
Genere (Linneo, 1767) di Lamellibranchi Asifonidi, sottordine Monomiarî, della famiglia degli Anomiidi. L'animale ha un mantello aperto completamente, coi margini guarniti d'una doppia frangia corta, senza ocelli. Da ciascun lato vi sono due paia di branchie non appendicolate, di uguale grandezza, riunite indietro, le esterne incomplete, libere. Il piede è piccolo, cilindrico, terminato da una cavità. Una superficie lamellosa, vicino al piede, segrega un peduncolo calcareo (ossiculo), specie di bisso calcificato, che serve a fissare l'animale ai corpi estranei. I sessi sono distinti.
La conchiglia è suborbicolare, translucida, leggermente madreperlacea all'interno, inequivalve. La valva sinistra è superiore, intera, convessa, quella destra è appiattita, opercoliforme, munita nel suo margine superiore di una larga infossatura, o seno, che serve al passaggio del peduncolo bissoide.
Il genere Anomia L. compare fossile nel Devonico e si sviluppa più specialmente nel Terziario. Presentemente comprende circa 40 specie, che vivono fisse a poca profondità sulle pietre o altro appoggio solido nella zona delle laminarie e dei coralli. Benché somiglino alle ostriche, le Anomie non sono commestibili, perché di sapore acre. Sono specie mediterranee, l'Anomia ephippium L. (diametro della conchiglia 30 millimetri) e l'A. patelliformis L. (diametro della conchiglia 20-23 millimetri), forme entrambe dannose all'allevamento delle ostriche.