Huston, Anjelica
Attrice cinematografica statunitense, nata a Los Angeles l'8 luglio 1951. Figlia del regista John, si è affermata grazie a due film da lui diretti, Prizzi's honor (1985; L'onore dei Prizzi), per il quale ha ottenuto nel 1986 l'Oscar come miglior attrice non protagonista, e The dead (1987; The dead ‒ Gente di Dublino) che, insieme a The grifters (1990; Rischiose abitudini) diretto da Stephen Frears, rimangono le sue migliori interpretazioni, in cui ha rivelato notevole padronanza dei mezzi espressivi e originale sensibilità. Il suo volto particolare, dai lineamenti fortemente caratterizzati, l'ha spesso predisposta a ruoli di cattiva, ai quali si è dedicata con intelligente ironia.
Crebbe in Irlanda, dove il padre, quando la H. aveva pochi mesi, si era rifugiato per sfuggire al maccartismo. Trasferitasi in Inghilterra nel 1962, esordì nel cinema in due film da lui diretti, gli sfortunati Sinful Davey (1968; La forca può attendere) e A walk with love and death (1969; Di pari passo con l'amore e la morte), e in uno di Tony Richardson, Hamlet (1969). Nel 1973 ritornò a Los Angeles dove lavorò soprattutto come modella, trascurando la carriera cinematografica, nonostante alcune apparizioni in film anche importanti (The last tycoon, 1976, Gli ultimi fuochi, di Elia Kazan; The postman always rings twice, 1981, Il postino suona sempre due volte, di Bob Rafelson). Si è quindi affermata con gli ultimi due film diretti dal padre: ha infatti impersonato la fidanzata abbandonata del killer mafioso (interpretato da Jack Nicholson, al quale all'epoca era legata sentimentalmente) in Prizzi's honor, e soprattutto è stata la protagonista di The dead, in cui, affiancata da un cast di altissimo livello composto dagli attori dell'Abbey Theatre di Dublino, ha reso le sottili sfumature del testo di J. Joyce.
Negli anni Ottanta la H. è comparsa per lo più in ruoli secondari, arricchendo talvolta di nuove sfumature la sua immagine di 'cattiva' o di compagna tormen-tata e spesso scomoda: amante ossessiva in Crimes and misdemeanors (1989; Crimini e misfatti) di Woody Allen; prima moglie di un intellettuale ebreo scampata al lager nazista in Enemies, a love story (1989; Nemici ‒ Una storia d'amore) di Paul Mazursky, per il quale ha ricevuto una nomination all'Oscar nel 1990. Mentre risulta dominare con la sua interpretazione carismatica The witches (1990; Chi ha paura delle streghe) di Nicolas Roeg nella parte della perfida strega protagonista. La H. si è poi spinta ancora oltre nella direzione dell'autoparodia, interpretando Morticia nei due episodi The Addams family (1991; La famiglia Addams) e Addams family values (1993; La famiglia Addams 2) di Barry Sonnenfeld, e la matrigna in una versione modernizzata della fiaba di Cenerentola, Ever after ‒ A Cinderella story (1998; La leggenda di un amore ‒ Cinderella) di Andy Tennant. Ma il suo migliore ruolo del decennio è stato quello della truffatrice in The grifters, personaggio ambiguo e sfaccettato alle prese con un mondo infernale, per la cui interpretazione ha ottenuto una seconda nomination all'Oscar nel 1991. Tra gli altri ruoli, da ricordare almeno quelli della moglie del protagonista (Jack Nicholson) in The crossing guard (1995; Tre giorni per la verità) di Sean Penn, della madre di Billy Brown (Vincent Gallo) in Buffalo '66 (1998) dello stesso Gallo, e soprattutto quello, divertente e tenero, ancora di una madre, in The Royal Tenenbaums (2001; I Tenenbaum) di Wes Anderson.La H. si è inoltre cimentata nella regia con il televisivo Bastard out of Caroline (1996), dramma familiare al femminile, e con Agnes Browne (1999; La storia di Agnes Browne), in cui ha ricoperto anche il ruolo della protagonista e in cui è tornata alle amate atmosfere irlandesi con un tocco affettuoso.
M. Harris, Anjelica Huston ‒ The lady and the legacy, New York 1989; L. Grobel, The Hustons ‒ The life and times of a Hollywood dinasty, New York 2000.