Critico e scrittore italiano (Palermo 1923 - Roma 1978); prof. all'univ. di Roma dal 1961, divise la propria originale attività di studioso tra la letteratura russa (Majakovskij e il teatro russo d'avanguardia, 1959; Il trucco e l'anima. I maestri della regia nel teatro russo del Novecento, 1965; Letteratura come itinerario nel meraviglioso, 1968; L'arte della fuga, post., 1987) e quella ceca (Storia della poesia ceca contemporanea, 1950; Praga magica, 1973); altri scritti sono raccolti in Saggi in forma di ballate. Divagazioni su temi di letteratura russa, ceca e polacca (1978). Curò l'antologia Poesia russa del Novecento (1954). Parallela, e forse stimolata dal suo raffinato lavoro di traduttore (Pasternak, Chlebnikov, Holan, Halas, ecc.), è la produzione poetica di R., dove il gusto della ricerca verbale e un'estenuata teatralizzazione della parola accompagnano e velano il senso tragico dell'esistenza: Non un giorno ma adesso (1960); La fortezza d'Alvernia (1967); Notizie dal diluvio (1969); Sinfonietta (1972); Lo splendido violino verde (1976); Autunnale barocco (1977). Una scelta dei suoi versi è in Poesie (post., 1990). Da ricordare sono anche i quattro racconti riuniti in Storie del bosco boemo (1975). La sua attività di critico teatrale per L'Espresso è documentata dal volume Siate buffi (post., 1989).