EPHRIKIAN, Angelo
Nato a Treviso il 20 ott. 1913 da Akop e da Laura Zasso, giovanissimo studiò da autodidatta violino e composizione; contemporaneamente intraprese gli studi classici e universitari laureandosi in giurisprudenza. Ebbe i primi contatti con il mondo musicale dedicandosi all'attività di critico e, rivolti i suoi interessi alla musica italiana del periodo barocco e alle scuole violinistiche, si prefisse il compito di riesumare l'opera di Antonio Vivaldi. Nel 1947 fu infatti, insieme con A. Fanna, tra i fondatori dell'Istituto italiano "A. Vivaldi" che, oltre a promuovere la diffusione e l'esecuzione dei concerti vivaldiani, diede inizio ad una monumentale edizione dell'intera sua opera strumentale, pubblicata a Milano dall'editore Ricordi.
Nel 1948 fondò l'orchestra della Scuola veneziana, complesso che diresse per alcuni anni compiendo varie tournées all'estero e costituì nel dopoguerra il modello stilistico cui guardarono analoghi complessi negli anni successivi. L'attività direttoriale lo portò al teatro Comunale di Bologna, ove il 18 marzo 1949 diresse composizioni di B. Marcello, F. Durante, J. S. Bach (Concerto per due violini in re minore) e A. Vivaldi (Concerti F. I n. 12, F. 11n. 7, F. 12 n. 3, F. 11 n. 4) con la partecipazione dei violinisti Pina Carmirelli e Dino Asciolla: nello stesso teatro tornò ancora il 4 marzo 1955 per dirigervi l'oratorio Juditha triumphans sempre di Vivaldi in una edizione che riscosse grandi consensi di critica.
Dal 1958 al 1960 fu direttore artistico dell'orchestra dell'AIDEM (Associazione italiana diffusione educazione musicale) di Firenze e contemporaneamente direttore artistico delle Editions du Cercle Vivaldi de Belgique, per cui curò l'edizione di tutte le opere vocali e corali di Vivaldi.
Successivamente diresse il complesso dei Filarmonici del teatro Comunale di Bologna, con cui tenne numerosi concerti e compì varie tournées in Italia e all'estero.
Direttore artistico della casa discografica Arcophon dal 1960, realizzò molte incisioni in disco che rappresentarono per l'E. una esperienza particolarmente importante anche in campo internazionale per la diffusione della musica italiana barocca e costituirono allo stesso tempo un'impresa assai felice anche sul piano commerciale. Nel 1964 fu tra i fondatori del Centre international de documentation A. Vivaldi, succedendo, quale presidente, a Marc Pincherle. Da questo momento la sua attività di direttore d'orchestra non conobbe soste: richiesto dalle maggiori istituzioni italiane ed europee, fu più volte alla Scala e al teatro Nuovo di Milano, a Torino, Venezia, Napoli, quindi al Théâtre des Champs-Elisées e al Conservatoire di Parigi, all'Accademia Liszt di Budapest, alla Musikakademie e al Musikverein di Vienna, al Festival Bach di Lipsia, al Palais des beaux-arts di Bruxelles e ai festivals di Bruges, Gand, Anversa e Amsterdam, oltre che presso enti radiofonici italiani e stranieri.
Direttore stabile dal 1961 al 1969 dei Solisti della Scala di Milano, dal 1970 ricoprì lo stesso incarico a Bologna con i Filarmonici del teatro Comunale, per passare poi a dirigere dal 1978 l'orchestra dell'Angelicum di Milano, con cui effettuò numerose incisioni discografiche che dal 1965 al 1973 gli valsero i più prestigiosi riconoscimenti in campo internazionale; per nove volte consecutive vinse i più ambiti Grand prix du disque, tra cui quelli dell'Académie Charles Cros, dei Discophiles Européens, del Festival prize art di Tokio.
Autore di numerose revisioni di composizioni di autori italiani, tra cui I. Peri, A. e D. Scarlatti, G. Carissimi, B. Marcello, L. Boccherini, C. Monteverdi, G. Paisiello, G. B. Pergolesi, si dedicò soprattutto a Vivaldi e pubblicò a Milano presso l'editore Ricordi la revisione di numerosi concerti, tra cui si ricordano: in La minore per fagotto e cembalo, F. VIII n. 2 (1958); La minore per fagotto, archi e cembalo, F. VIII n. 7 (1958); La Stravaganza, per archi e basso continuo, op. 4 (1965); Do minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 186 (1965); in Re minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 187 (1965); Mi minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 181 (1965), in Sol maggiore per violino, archi e cembalo, F. I n. 182 (1965); Sol minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 185 (1965); La maggiore per violino, archi e cembalo, F. I n. 184 (1965); La minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 183 (1965); Sol maggiore per violino, archi e cembalo, F. I n. 191 (1966); Do minore per violino, archi e cembalo, F. I n. 189 (1966); Re maggiore per violino, archi e cembalo, F. I n. 190 (1966); Fa maggiore per violino, archi e cembalo, F. I n. 188 (1966); Sibem. maggiore per violino, archi e organo, F. I n. 180 (1965), Si bem. maggiore per fagotto, archi e cembalo "La Notte", F. VIII n. 1 (1967); La maggiore per archi e cembalo, F. XI n. 4 (1969); Do minore per violoncello, archi e cembalo, F. III n. 1 (1970); inoltre Laudate pueri per soprano e orchestra (1970); Salve Regina per contralto e due orchestre (1970).
Dedicatosi anche alla composizione, si ricordano in particolare: Concertino per sette strumenti (1956); Concerto per archi (1957); Concerto per viola e orchestra (1958); Stabat Mater per soli, coro e orchestra (1961). Inoltre: Forme nel ferro per tre pianoforti (1953); Sonata per violino e pianoforte (1954); Venezia-Omega per voce, flauto e nastro magnetico (1969); Quintetto (1974). Ha pubblicato: Malipiero e la tradizione musicale italiana, in L'opera di G. F. Malipiero. Saggi di scrittori italiani e stranieri, Treviso 1952.
Discografia: L. Boccherini, Le sei sinfonie Op. 35 (prima incisione assoluta), Arcophon AC 719-7110-11-Ars Nova VST 6170-6171-6173; G. Carissimi, Dives Malus. Arcophon AC 684-Ars Nova VST 6127; D. Cimarosa, Ilmaestro di cappella; sinfonia da Li due baroni di Rocca Azzurra; Due arie buffe, Arcophon AC 681; Gesualdo da Venosa, Madrigali a 5 voci (prima incisione integrale; Gran premio della critica italiana, Grand Prix de l'Académie Charles Cros, Grand Prix Européen des Discophiles), Arcophon AC 656, 664, 668, 6611, 676, 682, 691-Ars Nova C8S 158; F. J. Haydn, Concerto per violoncello e orchestra-Sinfonia in fa minore Hob. I n. 49 "La Passione", Harmonia Mundi; B. Marcello, Concerti a cinque op. 1 (prima incisione integrale), Arcophon AC 653/4-Ars Nova AVST 26230; Sinfonie a quattro (prima incisione assoluta), Arcophon AC 671-Ars Nova VST 6174; C. Monteverdi, Messa a 4 voci-Salve Regina et Litanie della Beata Vergine, Arcophon AC 6610-Ars Nova VST 6188; W. A. Mozart, Eine kleine Nachtmusik in sol maggiore K. 525-Sinfonia in la maggiore n. 29, K. 201, Harmonia Mundi 1022, G. B. Pergolesi, Tutte le opere strumentali (prima incisione assoluta), Arcophon AC 686; Messa in fa maggiore, Arcophon AC 674-Ars Nova VST 6175; G. B. Pergolesi-J. A. Hasse, La contadina astuta (prima incisione assoluta), Arcophon AC 667; I. Peri, Euridice (prima incisione assoluta), Arcophon AC 661/2-Ars Nova C 25; A. Scarlatti, Le dodici sinfonie di concerto grosso "Londinesi" (prima incisione integrale, Gran premio della critica discografica italiana), Arcophon AC 678; A. Stradella, Tutte le opere strumentali (prima incisione integrale), Arcophon AC 713; A. Vivaldi, Sinfonia al S. Sepolcro-Concerto per la solennità di S. Lorenzo-Concerto per fagotto "La notte", Colosseum CLPS 1029; Due "Laudate pueri" per soprano e orchestra d'archi, Period Renaissance Rn. X50; Dixit Dominus in due cori, Period Renaissance SLP 537; Salve Regina-cantata "Qual in poggia dorata", Period Renaissance Rn. X58; Juditha Triumphans, Period Renaissance SLP 533; Sei concerti per violino e orchestra d'archi Op. VI, Arcophon AC 693; La Stravaganza, 12 concerti per violino e archi Op. IV (Grand Prix Vivaldi 1964), Arcophon AC 651/2-Ars Nova C 25/156; IQuattro concerti in due cori (Grand prix Vivaldi 1966), Arcophon AC 672-Telefunken S AWT 9600; Le cinque composizioni sulla passione del Cristo (Grand prix Vivaldi 1967), Arcophon 663-Ars Nova VST 6141; Cinque concerti per violino Op. XII-Un Concerto per archi Op. XII (Grand prix Vivaldi 1967), Arcophon AM 683; Le quattro stagioni (Grand prix Vivaldi 1968), Arcophon 675-Ars Nova VST 6172; Dixit Dominus in due cori-Introduzione per soprano (Grand prix Vivaldi 1963), Arcophon AC 669-Ars Nova VST 6156; Concerti a molti strumenti in do maggiore e fa maggiore- Concerto per archi in sol minore-Concerto per due violini in dominore, Period SLP 740 e SLP 514-Musidisc RC 852, 12 sonateper due violini, violoncello e clavicembaloOp. I, Arcophon AC 677; Quattro sonate per violino, due sonate per due violiniOp. V, Arcophon AC 702; Un'arte della fuga, Harmonia Mundi 1012.
Morì a Roma il 31 ott. 1982.
Artista serio e infaticabile, l'E. ha legato il suo nome soprattutto alla rinascita del culto vivaldiano che costituì il più importante e impegnativo dei suoi interessi musicali; particolarmente attratto dalla musica del periodo barocco, veneziano in particolare, fu tra i più convinti assertori della riscoperta del repertorio strumentale italiano dei secoli XVII e XVIII che divulgò sia attraverso un'intensa attività di revisore e direttore, sia mediante numerose incisioni discografiche in cui manifestò una concezione interpretativa che partendo da premesse rigorosamente filologiche veniva ad essere ravvivata da un temperamento artistico di prim'ordine che gli consentì di conciliare le esigenze del pubblico e della critica più severa.
Fonti e Bibl.: Necr. in Nuova Rivista musicale ital., XVI (1982), 4, p. 676; notizie e testimonianze documentarie fornite dalla famiglia a Treviso; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, I, Milano 1964, p. 441; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 200, 224; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, p. 435; Encicl. della musica Ricordi, II, pp. 131 s.; Encicl. della musica Rizzoli Ricordi, II, p. 391; The New Grove Dict. of music and musicians, V, p. 212; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 663.