ANFIPODI
. (dal gr. ἀμϕί "da ambe le parti" e πούς, ποδός "piede"). - Ordine, e per qualche autore sottordine, di Crostacei Malacostraci del gruppo degli Artrostrachi o Edrioftalmi. Hanno corpo generalmente compresso. I piedi locomotori (pereiopodi) portano lobi branchiali: i quattro primi pereiopodi sono rivolti innanzi e spesso differiscono dagli altri che sono rivolti indietro (da questa speciaile condizione gli Anfipodi hanno ricevuto il nome); i piedi addominali (pleopodi) sono foliacei.
Il corpo degli Anfipodi si divide in cinque parti:1. il capo, che porta gli occhi, le antenne e le appendici boccali; 2. il mesosoma, di 7 segmenti che portano ciascuno un paio di zampe, i pereiopodi; 3. il metasoma, generalmente bene sviluppato, diviso in 3 segmenti con un paio di appendici, i pleopodi, per ciascuno; 4. l'urosoma, per solito più ridotto e fornito di un paio di uropodi per ciascuno dei suoi tre segmenti; 5. il telson, piccola appendice terminale.
Le antenne, oltre alle appendici sensoriali, nei maschi di molte specie portano delle appendici cupoliformi, qualche volta oviformi, dette calceoli. Le parti boccali comprendono il labbro anteriore, le mandibole, il labbro posteriore, le mascelle anteriori, le mascelle posteriori ed i maxillipedi. Sono più o meno nascoste dalle placche coxali del primo paio ed hanno grande importanza per la determinazione dei generi. Le placche coxali sono lamine più o meno grandi, saldate ai segmenti del mesosoma e considerate come il primo articolo delle zampe. Alle stesse sono fissati i lobi branchiali e, nelle femmine, le lamine incubatrici. Le zampe del 1° e del 2° segmento del mesosoma sono quasi sempre differenti da quelle che seguono e si chiamano gnatopodi. Le zampe del 3° e 4° segmento sono le più gracili, quelle del 5°, 6° e 7° sono quasi sempre le più robuste. Le tre paia di zampe del metasoma sono composte di un peduncolo basale e di due rami più o meno pluriarticolati, guarniti di setole ciliate. In ciascun segmento, i due peduncoli dei pleopodi sono generalmente riuniti fra loro da una serie di spine uncinate.
Nell'urosoma, i due primi segmenti sono talvolta fusi; gli uropodi sono composti di un peduncolo e di due rami, più o meno guarniti di spine. Il telson ha generalmente la forma di una lamina.
Gli Anfipodi hanno sessi separati. Le femmine adulte si distinguono facilmente per la presenza delle lamine incubatrici. Nella maggioranza dei Gammaroidei si notano anche caratteri sessuali secondarî. Per solito i maschi hanno occhi più grandi e le antenne inferiori molto più lunghe che non le femmine della stessa specie; spesso hanno anche gli uropodi del 3° paio più lunghi ed i gnatopodi del 2° paio più robusti.
L'ordine degli Anfipodi si divide nei tre sottordini dei Gammaroidei, Iperoidei e Caprelloidei.
Nei Gammaroidei (Gammaroidea) il capo è distinto dal primo segmento del mesosoma; i piedi mascellari sono provvisti di palpo; il mesosoma possiede 7 paia di zampe, 5 a 6 paia di lobi branchiali e, nella femmina, quattro paia di lamine incubatrici. Negli altri caratteri corrispondono alla descrizione generale. Questo gruppo è stato particolarmente studiato in Italia da Antonio Della Valle, nella sua mo1iografia dei Gammarini del golfo di Napoli.
La maggior parte dei Gammaroidei vive nel mare: un discreto numero di forme abitano le acque dolci, poche specie sono terrestri. Queste ultime si trovano nella terra umida e sotto le pietre, come Orchestia gammarella Pall. (tav. II, fig. 3), e O. Bottae M. Edw.
Nelle sorgenti, nei ruscelli, fiumi e laghi sia di pianura sia di montagna, si trovano tra le pietre e le piante acquatiche varie specie di Gammarus Fabr. (tav. I, fig. 3), di Echinogammarus Steb., di Carinogammarus Steb. Nelle acque delle grotte e caverne si trovano parecchie forme appartenenti ai generi ciechi e cavernicoli Eucrangonyx Steb., Niphargus Schiödta e Niphargopsis Chevr. Molti Anfipodi saltatori appartengono a quella fauna che è intermedia fra la terrestre e la marina: si trovano in abbondanza sulle spiagge del mare nella zona raggiunta dalle onde e si radunano spesso in masse enormi, sotto ad alghe, a piante e ad oggetti di varia natura rigettati dal mare sulla spiaggia e ritmicamente bagnati dalle onde. Molte specie abitano le alghe emergenti a bassa marea: altre vivono entro canali scavati nei bulbi di Laminarie ed altre ancora nelle spugne. Isaea Montagui M. Edw. (tav. II, fig. 4), è abitualmente una commensale di Maja squinado Rondel., e vive fra le parti boccali di questo grosso granchio. Una specie affine, Isaea Elmhirsti Patiance, si trova ogni tanto sui gamberi. I Gammaroidei costituiscono, tra gli Anfipodi, la falange più numerosa e cosmopolita (tav. I, figg.1, 2, 3, 7, 8, tav. II, figg. 1, 2, 3, 4, 5)
Gl'Iperoidei (Hyperoidea) differiscono dai Gammaroidei per i loro piedi mascellari sprovvisti di palpi, per gli occhi generalmente molto grandi, per la testa rigonfiata. Il numero dei lobi branchiali nelle zampe del mesosoma è inferiore, variando da 3 a 5 paia. Le placche coxali mancano o sono molto piccole. Gli uropodi sono talvolta ridotti al semplice peduncolo. Sono specie pelagiche e spesso di profondità. Le Scina Prestandrea hanno forme gracili; alcune specie del genere Vibilia M. Edw., sono commensali delle salpe. Phronima sedentaria Forsk. (tav. I, figg. 5 e 6) comune nel Mediterraneo e nelle regioni temperate e tropicali dell'Atlantico, del Pacifico e dell'Oceano Indiano, si trova spesso nel corpo di tunicati, ridotto a forma di bariletto, in cui la femmina si stabilisce ed alleva i giovani. Hyperia galba Mont. (tav. I, fig. 4) anch'essa specie pelagica, è spesso inquilina di varie specie di meduse. Euthemisto bispinosa Boek, comune nel nord dell'Atlantico e nel mare di Sargasso è nota ai pescatori sotto il nome di gamberello rosso (Crevette rouge); Lycaea pulex Dana è comune nel Mediterraneo, specialmente nelle grandi salpe, più rara nei pirosomi.
Il sottordine dei Caprelloidei (Caprelloidea) è il più differenziato. In essi la testa è fusa col primo segmento del mesosoma. I piedi mascellari sono forniti di palpo. Il mesosoma possiede generalmene meno di sette paia di piedi e non ha che due o raramente tre paia di lobi branchiali e due paia di lamine incubatrici. Le placche coxali mancano. Il metasoma, l'urosoma e le loro appendici sono rudimentali. Le zampe terminano con unghie potenti che permettono all'animale di aderire fortemente ai corpi ai quali si attacca. Comprendono due famiglie Caprellidae e Cyamidae. La prima è composta di parecchi generi, dal corpo diritto e lineare, con gnatopodî terminati da forti chele, di abitudini generalmente costiere: il genere Caprella Lam. conta numerose specie mediterranee che vivono attaccate ad alghe: talune di esse variano di colore, essendo rosse quando abitano sulle Floridee rosse, mentre sono verdi quando stanno sulle Zosteracee verdi. Qualche forma, come Pseudolinus Kroyeri Haller, che è talvolta commensale di Salpa mucronata, mena esistenza pelagica. Pariambus typicus Kröyer è spesso commensale delle stelle di mare e si trova negli ambulacri di Asterias rubens e di Solaster papposus. La famiglia Cyamidae ha corpo piatto, non lamelliforme, coi bordi laterali dei segmenti distesi e conta un limitato numero di specie che vivono parassite sulla pelle dei cetacei. Nel Mediterraneo si trova Cyamus globicipitis Lutken, su Globicephalus melas.
Gli Anfipodi hanno generalmente sviluppo diretto. Le loro dimensioni non sono mai vistose, variando da 2 a 30 millimetri.
Bibl.: P. Mayer, Caprelliden, in Fauna und Flora des Golfes von Neapel, monografia 6, Lipsia 1882; id., Nachtrag zu den Caprelliden, in Fauna und Flora des Golfes von Neapel, monografia 17, Berlino 1890; C. Bovallius, Contributions to a monograph of the Amphipoda Hyperidea, I, in K. Svenska Vet. Akad. Handl., XXII (1887); II, ibidem, XXII (1889); A. Della Valle, Gammarini del Golfo di Napoli, in Fauna und Flora des Golfes von Neapel, monografia 20, Berlino 1893; T. R. Sterbing, Amphipoda I, Gammaridea, in Das Tierreich, XXI, Berlino 1906; E. Chevreux e L. Fage, Amphipodes, in Faune de France, IX, Parigi 1925.