CORVO, Andrea (Andrea de Corona)
Tipografo e incisore di caratteri, era originario di Kronstadt - Corona - in Transilvania (oggi Brassov in Romania). Il suo nome appare per la prima volta nella sottoscrizione della Expositio Evangeliorum dominicalium di Alberto da Padova, finita di stampare il 25 dic. 1476 a Venezia in società con Adamo di Rotwill. In tale edizione, l'unica sottoscritta da entrambi i tipografi, vennero impiegati due caratteri di stampa gotici, uno più piccolo per il testo, di disegno alquanto ornato, l'altro più grande destinato ai titoli, in seguito ancora usato in svariate edizioni dal solo Adamo di Rotwill. Non è peraltro escluso che il C. abbia continuato la sua collaborazione con il socio anche dopo il 1476 e che anzi abbia proseguito a dirigere in proprio l'attività della tipografia dopo la partenza da Venezia di Adamo; tuttavia il suo nome non appare come quello dello stampatore in alcun volume a noi noto fino al 1484, quando sembra riemergere, sempre a Venezia, nella sottoscrizione di un Breviarium Olomucense (Hain 3866) pubblicato il 28 settembre in società con Martino da Szeidino e Conrad Stachel.
Allo stesso periodo di tempo e alla opera degli stessi tipografi il Gesamtkatalog der Wiegendrucke attribuisce con verosimiglianza la stampa di un Diurnale Pragense impresso con gli stessi caratteri del Breviarium. Evidenti, alla luce dei titoli delle opere stampate e dei nomi dei soci, i legami che il C., nonostante il lungo soggiorno veneziano, aveva conservato con la propria terra d'origine, che restava presumibilmente il principale mercato al quale si rivolgeva la sua alquanto scarsa attività di tipografo.
Non sono state conservate altre edizioni che rechino la sottoscrizione del C. né che siano state stampate con gli stessi caratteri di quelle sottoscritte; tuttavia il C. dovette continuare ancora a lungo, dopo il 1484, la sua attività a Venezia, sia pure piuttosto come incisore di caratteri che come tipografo. Infatti in un atto del 14 ott. 1492 viene ricordato come "incisore di lettere di stampa", mentre sei anni dopo, il 19 ag. 1498, appare nominato in un altro documento come stampatore di libri (cfr. Fulin e Cecchetti).
L'ultima traccia dell'attività veneziana del C. è in un documento del 21 genn. 1499 con il quale gli veniva concesso un privilegio decennale per la fusione di un carattere tipografico di grandi dimensioni, che egli stesso aveva precedentemente inciso, da usare nella stampa di libri corali.
Fonti e Bibl.: R. Fulin, Docc. per servire allastoria della tipogr. veneziana, in Archivio veneto, XII (1982), p. 136; B. Cecchetti, Stampatorii libristampati nel secolo XV. Testamento di Nicolò Jenson e di altri tipografi in Venezia, ibid., XVII (1 887), p. 466; Catalogue of Books Printed in theXVth Century now in the British Museum, V, London 1924, pp. XIX, 249; K. Haebler, Diedeutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts imAuslande, München 1924, p. 111; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, VII, n. 8555, Indice gener. degli incun. delle Bibliot. d'Italia, I, n. 242; L. Hain, Repertorium bibliographicum, I, nn. 573, 3866.