Ecclesiastico italiano (Lalatta, Palanzano, 1850 - Milano 1921), sacerdote (1873), rettore del seminario di Parma (1876), vescovo di Guastalla (1890) e quindi di Como (1891), poi cardinale e arcivescovo di Milano (1894); resse questa diocesi per oltre un quarto di secolo, riorganizzando il clero, i seminarî e la stampa cattolica, appoggiando la pastorale del mondo del lavoro e l'impegno politico dei cattolici, non insensibile al problema di una pacificazione tra Stato e Chiesa. Tomista e tuttavia aperto alle esigenze di una "sana modernità di metodo" nell'insegnamento della teologia e nell'azione pastorale, fu più volte accusato e coinvolto nella reazione al modernismo. La sua opera di assistenza religiosa e sociale fu proseguita dall'Opera cardinal Ferrari, nata come Casa del popolo e sostenuta dalla Compagnia di san Paolo, un'associazione diocesana di preti e laici di ambo i sessi. Fu anche uno dei principali cooperatori alla fondazione della prima università cattolica (Università del S. Cuore, Milano).