BRUSTOLON, Andrea
Scultore e intagliatore, nato nel 1662 in Belluno, morto ivi nel 1732. Dal padre intagliatore e "statuario in legno" ebbe i primi elementi dell'arte e alla scuola di Agostino Ridolfi, pittore bellunese, s'addestrò nel disegno e nella plastica. Nel 1677 era a Venezia nella bottega del genovese Filippo Parodi. Passò quindi (1678-1680) a Roma; e ricordo di questo viaggio sono due statuette, ora nel Museo civico di Venezia, un Marco Aurelio, imitazione di quello capitolino, e una Maddalena d'ispirazione berniniana. Ritornato a Venezia verso il 1680 vi restò quasi ininterrottamente fino al 1700. Il suo primo lavoro, del 1680, è nella sagrestia dei Frari: la cornice cioè e il baldacchino con due angeli portalampada nel bel reliquiario opera di Antonio Pittoni o del Cabianca. Intagliò poi per la famiglia Venier di S. Vio quaranta pezzi (seggioloni, gruppi allegorici, statue) e altri otto seggioloni per la famiglia Correr di S. Simeone: lavori che, con altri a lui attribuiti, sono ora nel Museo civico di Venezia. Per la villa Pisani a Stra intagliò dodici seggioloni di bosso (ognuno dei quali porta le allegorie di ciascun mese), ora nel real palazzo del Quirinale. Tutti questi mobili mostrano una ricchissima fantasia e una rara abilità di sgorbia, pur nell'eccessivo sviluppo degli ornati secondo il gusto dell'epoca. Nel 1685 il B. ideò e scolpì il lugubre altare delle Anime per la chiesa di San Floriano di Zoldo, con scheletri e teschi, evidenti reminiscenze del monumento Pesaro dei Frari. Ritornato definitivamente a Belluno, il B. lavorò per varie famiglie della città, e per le chiese dei dintorni, passando con felice risultato dall'intaglio di figure allegoriche e capricciose per le sale patrizie alla scultura sacra. Per Mareson (Zoldo) nel 1699 scolpì l'altare della S. Croce, con una Deposizione e le statue di S. Giovanni e della Maddalena. Per la chiesa di Loreto in Belluno nel 1700 scolpì un grazioso tabernacoletto "serrato", un porta-ostensorio sorretto da due angeli; a Feltre intagliò un'Assunta per la chiesa del Seminario; per la chiesa di S. Giacomo Maggiore, la custodia di S. Teodora dove la statua della santa è un evidente ricordo della S. Bibiana del Bernini; per il vescovo di quella città, Antonio Polcenigo, reliquiarî con putti e fregi intorno al Martirio di S. Innocenzo: opera mirabile, ora nel museo di Amburgo. Per i conti Piloni di Belluno eseguì sei statue allegoriche, ognuna con intagli allegorici nel piedestallo. Queste statue, che sono forse le migliori scolpite dal B., sono oggi nel museo di San Salvi a Firenze. Altri lavori eseguì il B. sempre in Belluno e altri si trovano ora a Farra di Alpago, nel museo di Udine, nel museo di Padova, a Vittorio Veneto presso l'ing. Troyer, a Milano nel museo Poldi-Pezzoli. Nella sagrestia del duomo di Cologna Veneta è un Crocifisso in avorio con ai piedi una Maddalena, che il B. scolpì per Clemente XIII.
Tra le pale d'altare le più belle sono le due commessegli (1763) dal conte Miari, oggi in S. Pietro di Belluno; un'altra pala d'altare con l'Assunta, già nella cappella della Villa Doglioni dal Mas, ora è presso l'avv. Dal Castel di Belluno. Il museo di Belluno possiede parecchi lavori del B. Fra l'altro un album di disegni. Settantenne, nel 1731, scolpì per la chiesa di Mareson un altro altare, quello di S. Valentino, con le statue di S. Antonio Abate e S. Francesco e con due angeli portaceri. E fu l'ultimo suo lavoro. Non si conoscono i lavori che il B., secondo alcuni, avrebbe scolpiti in marmo. Nelle note ai disegni si leggono consigli di policromia, e parecchi dei suoi intagli di soggetto sacro son dipinti, forse da lui medesimo, con sobria efficacia. Ebbe parecchi discepoli, Francesco della Dia, Girolamo Bianchettini, un Alchini detto Gusella, ma il più originale fu Giovanni Marchiori.
Il breve soggiorno di Roma plasmò lo stile del B., che mai si staccò per la modellazione dei putti delle cornici e degli angeli dai migliori esempî degli scultori di Roma quali il Borromini, il Raggi e il Bernini.
Bibl.: P. Paoletti, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. precedente); Kutschera-Woborsky, Ein Skizzenbuch d. A. B. im Museo civico zu Belluno, in Kunst u. Kunsthandwerk, 1919, fasc. 3 e 4; G. Biasuz e E. Lacchin, La vita e l'opera di A. B., Venezia 1928; E. Lacchin, I disegni di A. B., Venezia 1930.