LE NÔTRE, André
Architetto di giardini, nato a Parigi il 12 marzo 1613, morto ivi il 15 settembre 1700. Suo padre, Jean Le N., era giardiniere capo delle Tuileries. Egli studiò anche pittura e architettura e fu allievo di S. Vouet, nel cui studio incontrò Charles Le Brun (v.). Nel 1617 il padre ottenne di trasmettergli la propria carica; nel 1657 venne nominato soprintendente generale degli edifici del re. Suoi capolavori sono i grandi parchi reali e signorili francesi della seconda metà del sec. XVII; la sua arte è caratterizzata dalla ricerca di ampie prospettive. In prossimità degli edifici ammetteva solo delle aiuole di fiori, gli alberi venivano relegati a distanza, divisi da viali, particolarmente da un largo viale centrale che consentiva agli abitanti del castello di spaziare con lo sguardo. Luigi XIV, che era un intenditore, diceva di lui: "qu'il avait du grand dans l'esprit". La prima opera magistrale fu il parco del castello di Vaux (1655-61) per il sopraintendente Fouquet. I primi lavori iniziati da Luigi XIV a Versailles sono del 1661; e in un progetto manoscritto del 1662 (Parigi, Bibliothèque Nationale: collezione di Ainville) si trova già abbozzato quello che sarà più tardi il parco. Si deve al Le N. la disposizione generale dei giardini, ancora esistente: i grandi bacini e le vaste aiuole circondano il castello a mezzogiorno, a oriente e a settentrione, più in basso vi sono boschetti, traversati da un ampio viale costeggiato dal Bacino di Latona, dal Tappeto Verde, dal Bacino d'Apollo, dal Grande Canale; mentre delle servitù assicurano oltre i limiti del parco la libera e illimitata veduta della campagna. Forse fu anche del Le N. il piano regolatore della città di Versailles, creata da Luigi XIV e caratterizzata dal convergere innanzi al castello di tre grandi viali. Contemporaneamente il Le N. lavorava anche alle Tuileries, trasformandole completamente; a metà del sec. XVII il giardino era ancora quello disegnato per Caterina dei Medici, un capolavoro di giardino all'italiana. Il Le N. ne fece con il 1644 il capolavoro del giardino alla francese. Vi applicò gli stessi principî di Versailles, aiuole fiorite innanzi agli edifici, più avanti alberi divisi da un grande viale d'ippocastani; anche lì la veduta si prolunga oltre il parco, giacché per consentire una lontana prospettiva il Le N. creò l'Avenue des Champs Elysées.
Non vi è in Francia giardino del sec. XVII che non rivendichi a sé l'onore di essere stato progettato dal Le N., ma molte di queste rivendicazioni non sono comprovate da documenti. Tra le opere certe del Le N., oltre quelle citate, vanno ricordate: per la famiglia reale, i parchi di Saint-Germain, Saint-Cloud, Meudon; per i Condé, Chantilly (1663-1700); per le famiglie signorili parigine, Pontchartrain e Dampierre; in provincia i giardini dei vescovati di Meaux, Bourges, Castres. Ma questi pochi nomi rappresentano solo una piccola parte della sua opera.
La fama del Le N. si diffuse all'estero. Nel 1662 il Le N. andò in Inghilterra chiamato da re Carlo II e fece progetti di trasformazione per numerosi parchi reali o dell'aristocrazia. Nel 1679 si recò in Italia, non per eseguire lavori, ma per studiare sul posto i giardini italiani; la sua maniera era però troppo differente e perciò egli vi fu poco sensibile. Tuttavia è da notare che al suo ritorno in Francia apportò nuovi miglioramenti ai giardini reali.
Bibl.: J. Guiffrey, A. Le N., Parigi 1912 (coll. Les grands artistes); A. Hallays, A. Le N., in Revue de l'art anc. et mod., XXXIII (1913), pp. 401-16; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibliografia). Vedi inoltre: H. Stein, Les jardins de France, Parigi 1912; L. Corpechot, Les jardins de l'intelligence, Parigi 1912; M. Poète, Au jardin des Tuileries, Parigi 1924; L. Dami, Il giardino italiano, Milano 1924; Ch. Hirschauer, Anciens plans de Versailles, in Revue de l'hist. de Versailles, 1927; M. Charageat, L'art des jardins, Parigi 1931.