ANAMARI (Anari)
Popolazione che Polibio, là dove parla della guerra dei Romani contro i Galli degli anni 223-222 a. C., ricorda fra le maggiori popolazioni di razza celtica che abitavano la Cisalpina. Il loro territorio era verisimilmente intorno a Piacenza, estendendosi da una parte verso quello dei Boi e dall'altra comprendendo anche Clastidium (Casteggio). Il loro nome ci è tramandato variamente dai codici di Polibio stesso: coi genitivi 'Αναμάρων (II, 32) e "Ανδρων ('Ανάρων secondo una correzione, II, 34); col nominativo "Αναρες (II, 17). Secondo un'ipotesi linguisticamente alquanto arrischiata, il nome di Anamares od Anamari è un nome grecizzato, da Mares o Marici (gli abitanti intorno a Pavia) ed ἀνά, vale a dire Marici Superiori.
Con la loro amicizia ed attraverso il loro paese, l'anno 222 i consoli P. Furio e C. Flaminio, muovendo contro gl'Insubri, giunsero alla confluenza dell'Adda col Po; l'anno seguente, nel loro paese, M. Claudio Marcello riportò a Casteggio la segnalata vittoria sui Galli.
Bibl.: G. De Sanctis, Storia dei Romani, III, ii, Torino 1917; E. Pais, Anamari e Taurini, in Ricerche storico-geografiche sull'Italia antica, Torino 1908, p. 487 seg.; H. Nissen, Italische Landeskunde, I, Berlino 1883, p. 477.