AMYMONE (᾿Αμυμώνη)
Una delle molte figlie di Danao, natagli da una donna di nome Europe (Apollod., II, 1, 5).
Quando Danao fuggitivo giunse alle coste di Argo, le trovò prive di sorgenti per una vendetta di Posidone ed inviò le figlie in cerca d'acqua. A., durante la ricerca, scagliò un giavellotto contro un cervo, ma colpì un satiro che stava dormendo e che la assalì. Posidone apparve e la liberò, ma la fece sua, mostrandole poi le sorgenti di Lerna, o, secondo altre versioni, facendole appositamente scaturire con un colpo di tridente (Hygin., Fab., 169). A. partorì poi un figlio, Nauplios, fondatore della città di Nauplia (Strabo, viii, p. 368, 371; Paus., ii, 37).
Il mito non è raffigurato nel periodo arcaico: esso non compare in alcun vaso a figure nere; nella ceramica attica a figure rosse appare spesso e sempre secondo lo stesso schema: A. è raffigurata come giovane donna, vestita di chitone, con una brocca presso la fonte, insidiata da Posidone. Una delle raffigurazioni più belle è su una lèkythos di New York, che il Beazley attribuisce al Pittore della Phiale di Boston e nella quale la Richter vede lo stesso schema e lo stesso trattamento del panneggio dell'Iris del fregio partenonico. In una pisside ad Atene la rappresentazione ha dato nome ad uno dei maestri della ceramica attica della metà del V sec. a. C.; anche un pittore di vasi àpuli ha preso nome da esso (v. Amymone, Pittore di, 1° e 2°). In uno specchio etrusco al Vaticano A. appare già ghermita dal dio. Su una moneta di Argo della collezione Imhoof si vede A. che sta per cadere in ginocchio, tenendo un velo svolazzante, inseguita da Posidone.
Bibl: Roscher, I, cc. 327-328, s. v. (Stoll); J. Overbeck, Griechische Kunstmythologie, Lipsia 1873, p. 268 v. A.; F. Brommer, Amymone, in Ath. Mitt., LXIII-LXIV, 1938-39, p. 171, con un elenco di tutte le figurazioni vascolari. Vasi singoli: J. D. Beazley, Red-fig.: anfora, p. 432, n. 15 al Cab. des Méd., del Pittore di Providence. Crateri, p. 637, n. 45, a Leningrado, del Pittore di Achille; p. 697, n. 35, a Siracusa; p. 717, n. 2, a Vienna, del Pittore della Nekya; p. 792, n. 2, a Vienna, della maniera del Pittore del Dinos; p. 794, n. 1, al Vaticano, tardo; p. 796, n. 2, a Bonn, maniera del Pittore del Dinos. Lèkythoi, p. 449, n. 9; p. 656, n. 66, a New York. Vedi anche: G. M. Richter, in Am. Journ. Arch., 1923, p. 282; p. 838, n. 47, a Yale, tardo V sec. Lekàne, p. 142, n. 181, a Taranto, tardo-arcaica. Hydrìa, p. 872, n. 22, a Saint Simeon, arcaica. Pelìkai, p. 324, n. 2-3, a Villa Giulia, del Pittore della Nascita di Atena; p. 690, n. 2, a Boston, del Pittore di Likaone. Pisside, p. 552, n. 31, ad Atene, del Pittore di Amymone i°. Tazza, p. 859, n. 2, a Ruvo, del Pittore di Ruvo, 1346. Specchio: E. Gerhard, Etr. Spiegel, Berlino 1843, tav. 64. Moneta di Argo, Monnaies grecques, Parigi-Lipsia 1883, p. 175, n. 104.