ALMAGESTO
. Celebre trattato composto nel sec. II dell'èra volgare da Claudio Tolomeo (v.), astronomo della scuola alessandrina. Al titolo greco originale Σύνταξις μαϑηματική si sostituì già nell'antichità l'appellativo Μεγάλη σύνταξις; l'aggettivo μεγάλη fu poi mutato in superlativo (μεγίστη), che fu trascritto in arabo sotto la forma al-Magisṭī, ove al- è l'articolo arabo preposto al vocabolo greco. Sotto questo titolo l'opera è stata conosciuta in Occidente, durante il Medioevo, attraverso una traduzione latina dall'arabo eseguita da Gherardo da Cremona, a Toledo, nel 1175, conservando il nome arabo Almagesti, più tardi latinizzato in Almagestunt. Tale traduzione fu pubblicata a Venezia, nel 1515, e le seguì a 23 anni d'intervallo l'edizione principe dell'originale greco, fatta a Basilea. Nei secoli anteriori al XV l'Almagesto è stato la fonte quasi esclusiva di tutta l'astronomia in Europa: esso contiene, tra altro, l'esposizione delle teorie geocentriche, trattate secondo il metodo degli epicicli, e un catalogo di 1022 stelle, ricavato dalle osservazioni di Ipparco.