ROSENBERG, Alfred
Pubblicista tedesco, nato il 12 gennaio 1893 a Reval. Tedesco baltico e quindi suddito russo, frequentò la scuola tecnica superiore di Riga, ottenendovi nel 1918 il diploma di ingegnere architetto. Durante la guerra mondiale visse per parecchio tempo a Parigi. Dopo la guerra si fissò a Monaco dedicandosi all'attività pubblicistica. Entrato nel partito nazionalsocialista, divenne nel 1921 redattore capo del Völkischer Beobachter, organo del partito. Dal 1924 a 1930 fu editore della rivista mensile Der Weltkampf. Dall'aprile 1930 è redattore dei Nationalsozialistische Monatshefie. Nel 1930 fu eletto deputato al Reichstag. Nell'aprile del 1933 fu posto a capo dell'ufficio per la politica estera del partito. In tale qualità si recò nel maggio a Londra per trattare con personaggi politici inglesi, ma interruppe la sua missione in seguito ad attacchi provocati dal fatto che aveva deposto una corona davanti alla tomba del milite ignoto. Il 31 gennaio 1934 ebbe l'incarico della vigilanza sull'educazione spirituale e filosofica del partito, di tutte le associazioni dipendenti e dell'organizzazione Krafi durch Freude.
Dopo Hitler, è il più importante teorico del nazionalsocialismo. La sua opera principale, Der Mythus des 20. Jahrhunderts, posta all'indice dalla Chiesa nel 1934, è, dopo il Mein Kampf di Hitler, il testo fondamentale della Weltanschauung, cioè della concezione nazionalsocialista della vita. Egli infatti ha fortemente contribuito a fare della dottrina politica nazista una concezione di carattere speculativo e religioso. Rielaborando la dottrina della razza nordica, che pose in rapporto col mito dell'Atlantide, egli ha dato alle vecchie idee di Gobineau e H. St. Chamberlain un nuovo sviluppo in senso nietzschiano e quindi anticristiano. Ha rivendicato l'antica religione dei Germani, le loro consuetudini e la loro morale. Ha esaltato Vitichindo, il duca dei pagani sassoni vinto da Carlomagno. In generale ha tentato una ricostruzione di tutta la storia universale su basi razzistiche. Clamorosi sono stati i suoi attacchi all'ebraismo, che denunciò come responsabile d'una congiura internazionale diretta al soggiogamento del mondo intero. Interpretò anche il bolscevismo in questo senso. Ha contribuito a dare alla politica tedesca una decisa tendenza antisovietica, rievocando nello stesso tempo le tradizioni dell'espansione tedesca sul Baltico e verso l'Europa orientale.
Opere: Oltre a numerosi opuscoli e articoli: Die Spur der Juden im Wandel der Zeiten, Monaco 1920; Das Verbrechen der Freimaurerei, ivi 1921; Pest in Russland! Der Bolschewismus, seine Häupter, Hondlanger u. Opfer, ivi 1922; Die Protokolle der Weisen v. Zion u. d. jüd. Weltpolitik, ivi 1923; Wesen, Grundsätze u. Ziele d. nationalsozialist. deutsch. Arbeiterpartei, ivi 1923; Der zukunftsweq einer deutschen Aussenpolitik, ivi 1927; H. St. Chamberlain als Verkünder u. Begründer einer deutschen Zukunft, ivi 1927; Dietrich Eckart, ivi 1928; Freimaurerische Weltpolitik, 1929; Der Mythus d. 20. Jahrhunderts, ivi 1930; Die Entwicklung d. deutschen Freiheitsbewegung, ivi 1933; Das Wesensgefüge d. Nationalsozialismus, ivi 1934; Die Religion d. Meisters Eckehart, Monaco 1934; Krisis u. Neubau Europas, Berlino 1934; Blut u. Ehre. Reden u. Aufsätze 1919-1933, Monaco 1934; Der Bolschewismus als Aktion einer fremden Rasse, ivi 1935; An die Dunkelmänner unserer Zeit, ivi 1935; Unmoral im Talmud, Bayreuth 1935.
Bibl.: F. Th. Hart, A. R., Monaco 1933.