ALEZIO (A. T., 27-28-29)
Comune della provincia di Lecce, con 5323 ab. (1921), di cui 4977 nel centro capoluogo, fu sino al 1873 frazione di Gallipoli col nome di Villa Picciotti. Elevato a comune autonomo, assunse il nome dall'antica Aletium, sul cui luogo esso sorge. L'abitato si è esteso dalle falde alla sommità di una bassa collina (74 m.), sul cui vertice si eleva la bella chiesa di S. Maria della Lizza, con la facciata preceduta da un grande arco ogivale del sec. XIV. Nell'interno è un affresco romanico rappresentante l'Assunta. È frequentato soggiorno autunnale della popolazione gallipolina. Le vie sono tortuose e strette nella parte vecchia, mentre sono larghe e diritte nella parte nuova del centro abitato. La chiesa dell'Addolorata conserva un buon quadro attribuito a Guido Reni, col Martirio di S. Pietro. Le campagne utilizzano una buona falda di acque sotterranee, ed hanno rigogliosa vegetazione specialmente d'ortaggi, d'alberi da frutta (agrumi) e d'ulivi. L'area del territorio comunale è di kmq. 18,22. Alezio ha stazione ferroviaria sulla linea Lecce-Gallipoli.
L'antica Aletium era una città messapica che possedeva una monetazione propria con tipi tarentini e iscrizioni FALE AS e BA E A. Plinio (Nat. hist., IIi, 105) conosce l'etnico Aletini.
Bibl.: Cataldi, Aletio illustrata, ecc., Napoli 1841.