COMFORT, Alex
Poeta, romanziere, drammaturgo e saggista inglese, nato a Londra il 10 febbraio 1902. Ha fatto studî di fisiologia e biochimica. Pacifista convinto, durante la seconda guerra mondiale rifiutò di prestare servizio militare e gli fu vietato di parlare alla radio.
La sua opera, oltre che al campo letterario, si è estesa anche al campo scientifico, con la pubblicazione di varî libri di testo della sua materia, e al campo della psicologia sociale. Esordì nella poesia con The silver river (1937), cui fece seguire il romanzo No such liberty (1941) e l'opera drammatica Into Egypt (1942). Nello stesso anno pubblicò France and other poems e l'anno successivo un'altra raccolta di poesie, A wreath for the living. Dopo un melodramma, Cities of the plain (1943), tornò al romanzo con The almond tree (1943) e The powerhouse (1944) che è uno dei suoi romanzi migliori. Seguirono: The song of Lazarus (1945, poesie), Letters from an outpost (1947, racconti), Art and social responsibility (1947, saggi), The signal to engage (1947, poesie), Gengulphus (1948, teatro), On this side nothing (1948, romanzo, anche questo dei suoi migliori), The novel and our time (1948, critica), Barbarism and sexual freedom (1948, saggi), Sexual behaviour in society (1950, psicologia sociale), The pattern of the future (1950, conferenze per la radio), Authority and delinquency in the modern state (1950, psicologia sociale), And all but he departed (1951, poesie), A giant's strength (1952, romanzo). La parte migliore della sua opera di scrittore non è la poesia, che è indebolita dagli stessi difetti della sua prosa; ma per quanto scabra e non di rado impacciata, la prosa dei suoi romanzi è invigorita da un'organica, e personale, visione della vita, che il C. possiede. Tale visione consiste in una filosofia basata su umanismo, pacifismo e su una forma di anarchia fondata sopra l'interpretazione personale dell'antropologia sociale e della psichiatria.
Bibl.: D. Stanford, The freedom of poetry, Londra 1947; R. Jarrell, La poesia di un'epoca, trad. ital., Parma 1956, pp. 133-136.