Ecclesiastico (Arbent, Ain, 1390 circa - Salon, Bouches-du-Rhône, 1450); fu uno dei massimi sostenitori delle dottrine conciliari. Dapprima godette la fiducia di Martino V, che lo nominò vescovo di Maguelonne (1418), arcivescovo di Arles (1423), cardinale (1426) e governatore di Bologna, città che dovette lasciare in seguito a un'insurrezione (1428) trasferendosi a Roma. Sotto Eugenio IV, essendosi rifiutato di firmare la bolla di scioglimento del Concilio di Basilea (1431), dovette allontanarsi dalla città, rifugiandosi dapprima a Arles, poi recandosi a Basilea. Qui divenne ben presto il capo della corrente che sosteneva la superiorità del Concilio, di cui diresse l'azione antipapale fino alla deposizione di Eugenio IV e all'elezione dell'antipapa Felice V; onde Eugenio IV lo dichiarò eretico e scismatico e lo privò del cardinalato (1440), che riebbe sotto Niccolò V (1449), dopo esser riuscito a ottenere anche il condono per tutti coloro che avevano partecipato al Concilio di Basilea, che pertanto riconobbe l'elezione del nuovo pontefice e si sciolse. Fu oggetto di venerazione popolare, approvata da Clemente VII (1527); festa, in alcune diocesi francesi, 17 settembre.