Sokurov, Aleksandr
Sokurov, Aleksandr. – Regista russo (n. Podorvicha 1951). Tra i cineasti contemporanei più rigorosi, ha sviluppato, dagli anni Ottanta del secolo scorso, una poetica dall'inconfondibile cifra visiva, ricca di implicazioni morali, di accensioni visionarie, di soluzioni tecniche inusuali, con un andamento ipnotico e cadenze sonoro-musicali di grande suggestione. Con Telets (Toro, 2000) ha proseguito una trilogia sulla storia del Novecento e sulle grandi figure del potere, addentrandosi nei lati oscuri della personalità di Lenin, che si è conclusa con Solntse (Sole, 2005), dedicato al tramonto dell’impero giapponese. Otets i sin (Padre e figlio, 2003) fa parte invece di una trilogia sui rapporti familiari, in cui i legami di sangue diventano una genealogia delle immagini interiori, così come Aleksandra (2007) fornisce una visione umana e pacifista attraverso le vicende, e il ritratto di un'anziana e coraggiosa donna in visita al nipote impegnato sul fronte ceceno. Un suo capolavoro è Russkiy Kovcheg (Arca russa, 2002), in cui S., sperimentando un tour de force tecnico-estetico con l’uso delle riprese digitali concentrate in un unico piano-sequenza della durata dell’intero film, racconta il viaggio fantastico, percorso da apparizioni e rievocazioni, nella memoria artistica e culturale della Russia. Il mito e la modernità, la letteratura, l’arte, le utopie e i desideri dell’anima umana si dipanano nella luce brumosa e fantasmagorica di Faust (2011), personalissima versione del capolavoro goethiano, Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia.