Medico veterinario italiano (Castelfranco Emilia 1896 - Calderara di Reno 1970), dal 1931 al 1966 prof. di patologia speciale e clinica medica veterinaria all'università di Bologna. Si è occupato di numerosi argomenti di patologia, clinica e medicina legale veterinarie. Tra i suoi studi sulla patologia infettiva, condotti anche con metodi sperimentali, notevoli sia per la loro importanza dottrinale e pratica nei riguardi dei vari problemi degli allevamenti, sia per l’individuazione e la profilassi delle zoonosi, si ricordano in particolare: le ricerche sul bacillo di Bang e sulla brucella melitense, responsabili rispettivamente dell’aborto epizootico e della brucellosi umana, dei quali, in considerazione di alcune comuni caratteristiche biologiche, sostenne l’unicità dell’azione patogena; l’individuazione di un focolaio di actinobacillosi bovina, il primo segnalato in Italia, e la riproduzione sperimentale della malattia. Oltre al suo Corso di semiologia e diagnostica medica veterinaria (in collab. con B. Moretti, 4a ed. 1950), si ricordano: Elementi di medicina veterinaria legale (1942); Sul granuloma di Roeckl (1952); La malattia di Düren o di Brabante (1952); L'ornitosi (miyagawanellosi) dei bovini (1954); La leptospirosi ittero-emorragica degli equini (1954). Membro di numerose società e accademie scientifiche italiane e straniere, M. ebbe numerosi riconoscimenti: medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, gli furono assegnati il premio dello Studio bolognese nell’anno accademico 1959-60, la Spiga italica d’oro nel 1965 e, postuma, la medaglia d’oro della Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani.