Architetto, urbanista e saggista italiano (Torino 1901 - Cossonay, Vaud, 1998). Dopo aver studiato presso l'École de beaux arts di Ginevra e di Parigi (1923) contribuì alla diffusione della cultura razionalista in Italia. Membro del MIAR e dei CIAM, partecipò attivamente ai contemporanei movimenti artistico-architettonici d'avanguardia (De Stijl, Cercle et Carré, ecc.). Nel 1932 pubblicò Gli elementi dell'architettura funzionale (ristampato 1935, 1941) e tenne una mostra personale di architettura alla Galleria del Milione a Milano. La poliedricità della formazione culturale di S. (giovanili collab. con A. Rigotti, R. D'Aronco e F. Casorati) è rintracciabile nella sua produzione architettonica, in cui poetiche futuriste o sistemi proprî della pittura astratta confluiscono nella razionalità concettuale di volumi spaziali sapientemente composti. Ai molti scritti (Mallet-Stevens architecte, 1930; Antonio Sant'Elia, 1930; L'architecture moderne, 1957; Actualité du rationalisme, 1986; Tempo dell'architettura, tempo dell'arte. Cronache degli anni '20-'30, 1990; ecc.), si associa una considerevole produzione architettonica: mulini di Îles-sur-Suippes (1920); teatro privato di R. Gualino a Torino (1923-25, con F. Casorati); chiesa cattolica a Lourtier e casa del popolo a Vevey (1932-33); città satellite operaia di Rebbio e quartiere popolare a Como (1938-41, con G. Terragni); Hotel Turismo a Puerto de la Cruz a Tenerife (1953); complessi di case a Lutry (1966) e a Montreux (1967); complesso industriale Lesieur a Dunkerque (1983-84) e Labeyrie a Biarritz (1987-88) con Emmanuel Cattani e Pierre Pastellas; ecc.