AGRIOLIMAX (dal gr. ἄγριος "campestre" e dal lat. limax "lumaca")
È un genere (Agriolimax Mörch, 1868), di Gasteropodi Polmonati (sott'ordine Stilommatofori) della famiglia dei Limacidi. Il volgo confonde gli Agriolimax con le specie di Arion e di Limax, attribuendo loro l'epiteto generico di lumache o lumaconi.
Si tratta di animali dal corpo nudo, allungato, solamente carenato nella regione posteriore, privo di poro mucoso caudale. Il clipeo, ornato di strie concentriche, ha sul margine destro l'orifizio respiratorio e nasconde una rudimentale conchiglia allungata, con nucleo laterale. Giova nella determinazione del genere l'esame della radula, che possiede il dente centrale tricuspide, mentre quelli laterali sono bicuspidi.
Le specie di Agriolimax sono terricole. Amano i luoghi freschi e umidi e si trovano di preferenza presso i corsi d'acqua, all'imboccatura delle caverne, nelle cantine, nei boschi, negli orti e nei giardini ombreggiati. Emettono dal loro corpo un umore viscido, incoloro o bianco latteo, che col disseccarsi produce una striscia argentea iridescente; se è agglutinato in un corpo filamentoso può servire a far calare l'animale dai rami degli alberi. Tale muco, impastato con calce, serve a preparare un mastice adesivo che si usava un tempo per certi preparati da museo. Glì Agriolimax sono ermafroditi insufficienti e si accoppiano per lo scambio dei prodotti maschili. La deposizione delle uova (circa un centinaio) avviene sul finire dell'estate, in un apposito cunicolo scavato nella terra. Sono animali onnivori che si nutrono preferibilmente di piante, ma che non disprezzano le larve di insetti, i lombrichi ed anche gli stessi rappresentanti della loro specie. Rifuggendo dalla luce e dai calori dei raggi solari, escono sul far della notte, arrecando spesso danni gravi ai giovani impianti degli orti e dei giardini; cosicché spesso si rende necessaria la loro distruzione. Non è raro che portino sul loro corpo numerosi acari bianchi (Ereynetes limacum Schr.), che corrono con notevole vivacità. Albergano anche certi anguillulidi parassiti del genere Rhabditis.
Sono più comuni tra le altre in Italia: l'Agriolimax laevis Müll. (corp. lung. 15-20 mm.), dal corpo notevolmente allungato, sottile, di colore bruno-nerastro cupo. senza macchie né fasce, con rughe poco accentuate, che ha una carena corta e poco distinta, un clipeo molto grande, macchiato di punti neri e lungo quasi quanto il resto del corpo, un piede giallastro più scuro ai margini; l'A. agrestis L. (corpo lung. 30-70 mm.), col dorso grigio, rosso o nerastro, spesso macchiato di punti neri, un piede grigio sporco, più pallido ai margini.
Il mezzo migliore per combattere gli Agriolimax che infestano gli orti e i giardini consiste nell'eseguire la caccia notturna con la lanterna o nel preparare mucchietti di lattuga, di cavoli, di carote o di frutti di scarto, allo scopo di adescare i molluschi divoratori per poi catturarli ed ucciderli. La calce viva e la cenere formano una buona barriera se sono sparse attorno alle piante predilette. Favorendo lo sviluppo di insetti malacofagi (Lampiridi, Carabi) si può limitare molto l'invadenza degli Agriolimax.