Pittore (Milano 1635 circa - Mandello del Lario 1706). Si formò con il padre Giacomo, entrando poi in contatto con C. F. Nuvolone. La prima opera nota è la Predica di s. Pietro Martire (1670, Seveso, chiesa del Seminario); del 1672 è il Ritratto di Pietro Clerici (Milano, quadreria dell'Ospedale Maggiore). Eseguì numerosi dipinti per chiese milanesi, come i cicli per S. Fedele e S. Alessandro (in collab. con il fratello Giacinto) e le Storie di s. Lorenzo (1684-1706) in S. Lorenzo a Mandello del Lario. Il fratello maggiore Giacinto (notizie 1646-94), suo collaboratore per i grandi dipinti religiosi, fu apprezzato ritrattista (Giovan Pietro Carcano, 1646; Bartolomeo Arese, 1669; Giuseppe Lampugnani, 1694; tutti a Milano, quadreria dell'Ospedale Maggiore). I due fratelli pubblicarono l'Immortalità e gloria del pennello (1671), guida artistica di Milano più volte ristampata.