DODERO, Agostino
Nacque il 28 marzo 1864 a Genova da Giustino e da Bianca Tubino, in una famiglia agiata. Terminate le scuole secondarie, si diede al commercio, seguendo le orme paterne.
Dopo qualche anno, in età ancora giovanile, non avendo problemi economici, abbandonò ogni attività e si dedicò ai suoi forti interessi per l'entomologia, che aveva curato sin da ragazzo. Non si impegnò nella carriera universitaria, né tenne corsi di insegnamento di altro genere, ma continuò a studiare privatamente. La sua intensa attività di raccoglitore di Insetti e le sue approfondite indagini ne fecero, comunque, uno dei principali esponenti della ricerca entomologica italiana.
Il contributo più rilevante del D. si può cogliere nel rilievo da lui riconosciuto all'ecologia - o, come allora si diceva, alla biologia - nella raccolta delle specie entomologiche. Egli estese le cacce alle forme larvali, ad habitat insoliti, generalmente trascurati dai suoi contemporanei - come le grotte - e le prolungò a periodi più ampi rispetto a quelli solitamente dedicati alle raccolte. La fenologia pratica degli Insetti - e dei Coleotteri in particolare - è stata, in un certo senso, una sua scoperta. Individuò, inoltre, tecniche nuove per le cacce agli Insetti, tecniche seguite successivamente da tutti i raccoglitori di Coleotteri. Avvalendosi di esse riuscì a raccogliere specie nuove o non segnalate in Italia, altre ritenute rare. Grazie alle ingenti raccolte personali ed a una vastissima attività di scambio d'Insetti, sia in Italia sia all'estero, il D. riuscì a radunare una imponente collezione di Coleotteri.
Fertile raccoglitore e ricercatore, visitò a lungo l'Italia settentrionale, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria, Pantelleria e Lampedusa e, all'estero, soprattutto i Pirenei: ovunque ottenne notevoli risultati. Una tale ricchezza di materiale entomologico, raccolto con eccezionale accortezza in regioni e in isole ancora largamente ignote ai cultori, attirò intorno al D. i più rinomati entomologi italiani e stranieri, che dettero il suo nome ad un grande numero di specie. Non solo: l'uso dei nuovi metodi di ricerca gli permise buoni risultati anche in altri settori. Fu lui, infatti, a trovare il primo Proturo, e nel 1907 F. Silvestri, lo scopritore dei Proturi, chiamò Acerentomon doderoi la specie caratteristica di questo nuovo ordine di Insetti Atterigoti.
La casa di Genova del D. divenne il principale luogo d'incontro degli entomologi italiani, che erano soliti sottoporgli i frutti delle loro raccolte perché egli determinasse le specie presenti e desse consigli sulla preparazione e sulla sistematica degli Insetti. Fu esperto sistematico anche dei Tentredinidi italiani. Gli fu sempre accanto la moglie Adele che, dopo la scomparsa del D., ne rimase l'interprete fedele.
Il D. fu, nel 1922, con R. Gestro e F. Solari, l'animatore della rinascita della Società entomologica italiana, che seguì assiduamente per quindici anni e alla quale donò la sua grande, preziosa collezione di Coleotteri paleartici e la raccolta di Imenotteri italiani, insieme con la personale biblioteca scientifica, dotata di moltissimi trattati e periodici italiani e stranieri, l'appartamento genovese e il suo capitale finanziario in titoli di Stato.
Del D. abbiamo trentadue pubblicazioni scientifiche, particolarmente interessanti per il grande numero di specie nuove descritte, per le osservazioni ecologiche, geonemiche e morfologiche originali.
Morì a Genova il 14 nov. 1937.
Opere: Osservazioni sulle specie europee del genere Limnastus Motsch, in Ann. d. Museo civico di storia nat. "G. Doria" (Genova), XXXIX (1899), pp. 541-544; Materiali per lo studio dei Coleotteri italiani con descrizioni di nuove specie, I, ibid., XI, (1900), pp. 400-419; III Quattro nuove specie di Coleotteri cavernicoli, ibid., XLI (1904), pp. 52-59; Appunti coleotterologici, I, in Riv. coleotterologica ital., VI (1908), pp. 93-102; Nuovi Coleotteri cavernicoli italiani, in Ann. d. Mus. civ. "G. Doria" (Genova), XLV (1909), pp. 201-204 (in collabor. con R. Gestro); Appunti coleotterologici, II, ibid., XLVII, 2 (1916), pp. 337-354; Materiali per lo studio dei Coleotteri italiani..., III, ibid., XLVII, 3 (1917), pp. 377-386; Primo studio delle specie europee del genere Dryops Oliv., ibid., XLVIII, 1 (1918), pp. 101-120; Materiali per lo studio dei Coleotteri italiani..., IV, Fam. Pselaphidae, ibid., XLVIII, 2 (1919), pp. 172-250; Appunti coleotterologici, III, in Boll. d. Soc. entomologica ital., LIV (1922), pp. 3 ss.; Nuove specie e varietà inedite di Cyrtosus italiani (Col.), ibid., pp. 49-52; Appunti coleotterologici, IV, ibid., pp. 67-76; Proteinus italiani (Col, Staphyl.), ibid., LV (1923), pp. 43-47; Due nuovi Trechini ciechi italiani (Col.), ibid., LVI (1924), pp. 141-145.
Fonti e Bibl.: G. Jannone, Vita di scienziato, Genova 1950, ad Ind.; F. Ivrea, Ricordo di A. e Adele Dodero, in Mem. d. Soc. entom. ital., (1952), pp. 155-158 (con elenco delle pubbl.); F. Silvestri, Ricordi e itinerari scientifici, Napoli1959, ad Ind.; W. Derksen-H. Scheiding, Index litteraturae entomologicae, s. 2, I, Die Welt-Leteratur über die gesamte Entomologie von 1864 bis 1900, a cura d. Deutschen Akad. d. Landwirtschaft, Berlin 1963, p. 608; C. Conci, Repertorio delle biografie e bibliografie degli scrittori ital. di entomologia, in Mem. d. Soc. entom. ital., XI-VIII (1969), 4, p. 902.