Banchiere senese (Siena 1465 circa - Roma 1520); figlio di Mariano, nel 1502 aprì in Roma un banco e, tesoriere della Chiesa, ottenne gli appalti delle dogane, delle saline e delle cave di allume della Tolfa, creando relazioni di commercio con tutta l'Europa. Insignito dal comune di Siena del titolo di Magnifico, disponendo di ben ventimila dipendenti e di notevole ricchezza, sovvenne alle imprese guerresche di Cesare Borgia, ai Medici in esilio, alle prodigalità di Leone X. Amico e mecenate di letterati (Bembo, Giovio, Aretino) e di pittori (Raffaello, Sodoma, Sebastiano del Piombo), aprì anche una tipografia, dalla quale uscì il Pindaro (1515), primo libro greco stampato a Roma. B. Peruzzi costruì per lui a Roma (1508-11) la villa che fu poi detta Farnesina.