AGAVE ('Αγαύη, Agaue)
Figlia di Cadmo e della figliuola di Ares, Armonia, sposa dello Sparto Echìone, a cui diede Penteo. Dopo la morte della sorella Semele, insieme con le altre sorelle Ino ed Autonoe, diffuse per invidia l'insinuazione che Semele avesse avuto commercio con un mortale, e che per celare la sua colpa si fosse vantata di essere stata amata da Zeus, il quale l'avrebbe punita incenerendola col fulmine. Ma di questa oltraggiosa calunnia lanciata contro la propria madre trasse più tardi terribile vendetta Dioniso. Il quale, allorché nel corso delle sue peregrinazioni fu giunto a Tebe, incitò le Tebane a celebrare una bacchica festa sul Citerone, e durante questa fece sì che Agave sbranasse, scambiandolo nell'esaltazione bacchica per un leone, il proprio figlio Penteo che, contrario all'introduzione del culto di Dioniso, era andato a spiare occultamente la festa con l'intenzione di punirne poi le celebranti. La dolorosa storia di Agave forse già esisteva nell'esiodeo Catalogo delle donne, ma essa ebbe grande diffusione nel teatro tragico greco e anche nel latino. Eschilo la cantò nel Penteo, Euripide nelle Baccanti, a noi giunte intere; inoltre ne trassero ispirazione Iofonte, Senocle, Licofrone, e tra i Latini, sotto l'influsso d'Euripide, Pacuvio ed Accio. Tra le fonti greche sono da ricordare ancora il carme Le Lene di Teocrito e Nonno Panopolitano, nei canti XLIV, XLV, XLVI delle sue Dionisiache. Secondo Igino, dopo l'uccisione di Penteo, Agave sarebbe fuggita in Illiria, dove sposò il re Licoterse, che però poscia uccise per procacciarne il regno al padre Cadmo. Numerose le rappresentazioni figurate (specie su vasi e monete) riferentisi alle dolorose vicende d'Agave.
Il mito di Agave e di Penteo è evidentemente un mito naturalistico: Agave, come il nome stesso contribuisce a far comprendere ("la rispettabile, la venerabile"), non è se non la terra, la quale d'inverno sembra distruggere i suoi proprî prodotti.
Bibl.: Cfr. Roscher, Lexikon d. griechischen u. röm. Mythologie, I, i, coll. 99-100 e Knaack, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., I, i, coll. 765-66.