EUGENI, Agapito (Agapito di ser Matteo, Agapito da Perugia)
Nato a Perugia nel sec. XIV, fu giurista attivo nello Studio della città umbra fra l'ultimo quarto del sec. XIV ed il primo del XV. Secondo il Bini (I, 1, p. 181, n. 7) era "della famiglia perugina degli Eugenj" celebre per aver dato successivamente allo Studio diverse personalità di rilievo, principalmente nell'insegnamento del diritto.
Di lui restano scarsissimi cenni biografici nella documentazione relativa alla vita dell'universìtà di Perugia a cavaliere del Quattrocento, quantunque la sua carriera sia ricordata, dal Bini così come dall'Ermini, come emblematica di un periodo di difficoltà e decadenza dello Studio di Perugia. Il Bini, infatti, ricordando l'E. fra i professori di diritto canonico iscritti nei ruoli dell'università perugina nel sec. XIV, mostrava come la condotta alla cattedra di diritto canonico, assegnatagli nel 1385, fosse subordinata al conseguimento della laurea dottorale entro lo spazio di un mese: episodio che l'Ermini (I, p. 165) non tralascia di rimarcare, sottolineando come il buon credito della scuola canonistica a Perugia si sostenesse ancora nell'ultimo quarto del Trecento, principalmente per l'opera e per il nome di Pietro degli Ubaldi, fratello del celebre Baldo.
La documentazione superstite, già nota al Bini e, dopo gli studi del Rossi, richiamata dall'Ermini, lega effettivamente il conferimento della condotta decretalistica all'E. alla penuria di lettori locali e alla impossibilità di una chiamata di professori forestieri: "cum in civitate Perusii non sit doctorum in iure canonico sufficiens numerus et ad praesens propter viarum pericula aliunde doctores forenses haberi non possint" (Perugia, Arch. comunale, Annal. decemv., a. 1386, c. 158r; Rossi, n. 233; Bini, I, 1, p. 181n. 7; Ermini, I, p. 165 n. 144). Questa fu anche la ragione dell'ulteriore "condiscendenza" delle magistrature perugine, che si spinge fino a prorogare, su richiesta dell'E., il termine assegnatogli per la pubblica discussione dottorale, fino alle calende di settembre.
L'E. risulta ancora fra i lettori in iure canonico, insieme con Tommaso di Petruccio di Bardella, negli anni successivi: leggeva infatti le decretali nel 1396, nel 1407 e ancora nel 1424 (Ermini, p. 546).
Risulta dunque tra quei professori canonisti dello Studio perugino nel sec. XV, dei quali a stento la documentazione superstite consente di rammentare il nome: frutto di una diversa fortuna toccata in quella università agli studi canonistici (pur illustrati, all'incirca negli stessi anni, appunto da un Pietro degli Ubaldi e da un Antonio da Budrio) rispetto alla splendida condizione in cui si presentava la scienza civilistica, ricca della recente memoria di Bartolo di Sassoferrato e della sua scuola, rappresentata in primo luogo da Baldo degli Ubaldi.
Delle letture canonistiche dell'E. nulla pare essersi conservato. Sopravvivono invece alcuni suoi pareri legali, compresi in note e ricche miscellanee di giurisprudenza consulente del sec. XV, dove egli è menzionato come "Agapitus de Perusio" (il cod. 404 della Biblioteca della Fraternità di S. Maria di Arezzo conserva, forse autografo, al n. 22, subito dopo un parere legale di Bartolo, il consilium di un "Agapitus de Perusio", che potrebbe facilmente essere l'Eugeni). In queste raccolte il giurista perugino si trova accanto ai più celebri nomi di Benedetto e Francesco Accolti, Francesco Albergotti, Francesco e lacopo Alvarotti, Pietro d'Ancarano, Angelo d'Amelia (Ravenna, Bibl. Classense, cod. 485); a quelli di Benedetto de' Barzi, Dionisio Barizani e Angelo Gambiglioni (Firenze, Bibl. nazionale, cod. II, IV. 434 [Magl., cl. XXIX, n. 135]; o, come nel famoso cod. della Bibl. ap. Vaticana, Urb. lat. 1132, accanto a quelli del Tartagni, di Angelo degli Ubaldi e del Roselli, di Bartolomeo da Saliceto e di Onofrio Bartolini, di Raffaele Fulgosio e degli stessi Riccardo Malombra, Dino del Mugello, Cino, Bartolo, Baldo, Francesco Tigrini, Andrea da Pisa, Paolo de' Liazari, Giovanni da Legnano. Di più: il cod. M. 30 della Biblioteca comunale Augusta di Perugia, importante miscellanea consiliare, ci ha tramandato un parere legale "sopra alcuni dubbi che possono sorgere da un testamento di donazione", sottoscritto insieme dall'E. e dai più celebri Pietro degli Ubaldi e Dionisio Barizani (Mazzatinti, V, p. 226). Testimonianza, quest'ultima , di una "cattiva fama" non meritata, e di una collocazione dell'E. in un momento in cui la grande stagione del commento si esaurisce e la dottrina abbandona progressivamente il terreno privilegiato dell'esegesi per rifugiarsi nella produzione consiliare.
Fonti e Bibl.: La scarna documentazione sull'attività accademica dell'E. è reperibile a Perugia presso l'Arch. com., Annal. decemv., a. 1386, c. 158r; a. 1396, cc. 119r ss., e presso l'Arch. dell'Univ., P. I, A. I, c. 15v. Le fonti sono edite in A. Rossi, Documenti per la storia dell'Univ. di Perugia, in Giorn. di erud. artistica, V (1876), pp. 61 ss., e in O. Scalvanti, Notizie e documenti, sulla vita di Baldo e Pietro degli Ubaldi, in L'opera di Baldo, per cura dell'Università di Perugia, Perugia 1901, pp. 181-359 (spec. 320, n. XXIX); Id., Alcune riformanze inedite della facoltà giuridica nell'Ateneo perugino, in Ann. della Fac. di giurisprudenza dell'Univ. di Perugia, s. 3, I (1903), pp. 240 ss.; II (1904), pp. 238 ss. Per i manoscritti superstiti dei consilia si veda G. Mazzatinti, Inv. dei manoscritti delle Bibl. d'Italia, IV, Forlì 1894, p. 249; V, Firenze 1895, p. 226; VI, ibid. 1896, p. 236; XI, ibid. 1901, p. 52, e G. Dolezalek, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600, Frankfurt am Main 1972, II-III, ad Indices. Notizie biografiche, in V. Bini, Mem. istor. della perugina Univ. degli studi e dei suoi professori, Perugia 1816, I, 1, p. 181, e G. Ermini, Storia dell'Univ. di Perugia, Firenze 1971, 1, pp. 165, 546; si vedano anche G. B. Vermiglioli, Bibliografia storico-perugina, Perugia 1823, p. 36; E. Besta, Fonti..., in Storia del diritto italiano, dir. da P. Del Giudice, I, 2, Milano 1925, p. 881.