ADRASTO (῎Αδραστος, Adrāstus)
Figlio di Talao e Lisimache, re di Argo. In lotta con Anfiarao, fugge a Sicione, ma più tardi, fatta la pace, sposa la sorella dell'avversario e ritorna ad Argo. Per aiutare Polinice, scacciato da Tebe da Eteocle, e Tideo, fuggiasco da Calidone, nasce l'impresa dei Sette contro Tebe, di cui A. è il capo. Egli solo ritorna dalla spedizione, per ripeterla dieci anni dopo con i figli dei caduti (spedizione degli Epigoni). E noto un culto di A. a Megara, Sicione, Argo, Colono; A. fu certamente in origine una divinità della vegetazione. Numerose sono le rappresentazioni del mito di Adrasto. Dalle fonti letterarie sappiamo che sul trono di Apollo ad Amicle (Paus., iii, 18, 7) erano raffigurati A. e Tideo in battaglia. A Delfi (Paus., x, 10, 3) era una statua di A., donano degli Argivi. Nelle raffigurazioni vascolari A. è rappresentato: mentre riceve Tideo; quando lascia la casa per la guerra e sale sul carro; in scene di battaglia. Su uno scarabeo etrusco sono raffigurati cinque dei sette eroi, tra questi è A. con lunghi capelli, in panoplia; i nomi sono iscritti in etrusco. Su uno specchio etrusco sono raffigurati Anfiarao, A. e Tideo. Su alcune urne etrusche con scene della battaglia, A. è raffigurato mentre assale le mura di Tebe. Sulla prima lastra della parte del fregio del monumento funerario di Gjölbashi-Trysa, raffigurante l'impresa dei Sette a Tebe, un guerriero in panoplia che sale sulla quadriga, ritratto nello schema del saltatore, è stato identificato come Adrasto.
Monumenti considerati. - Vasi: A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino 1927, n. 19, p. 15, tav. xxxvii-xxxix; J. D. Beazley, Black-fig., 1956, p. 293-10; p. 367-88; E. Langlotz, Griechische Vasen in Würzburg, Monaco 1932, tav. 92; gemma: A. Furtwängler, Gemmen, tav. xvi, 27; specchio: E. Gerhard, Etruskische Spiegel, Berlino 1840-97, i, iv (1837-1896), tavola lxxviii; urne: Brunn-Körte, Rilievi delle urne etrusche, ii, Roma 1890, tavv. xxi-xxiv, p. 56 ss.; Heròon di G.-T.: F. Eichler, Die Reliefs des Heroon von Gjölbaschi-Trysa, Vienna 1950, p. 51 ss., tav. 2-3.
Bibl: H. W. Stoll, in Roscher, I, cc. 78-83, s. v. Adrastos; E. Bethe, in Pauly-Wissowa, I, cc. 411-416, s. v. Adrastos, n. 1; Preller-Robert, Griechische Mythologie, II, 3, 1, 1921, p. 911 ss.