ADRASTO di Afrodisia ("Αδραστος, Adrastus)
Filosofo peripatetico, fiorito verso la metà del II sec. d. C. Rivolse la sua attività soprattutto allo studio e al commento degli scritti aristotelici, indagando il loro ordinamento e compiendo, in sei libri, ricerche storiche e lessicografiche sull'Etica nicomachea e sull'Etica di Teofrasto. Commentò, inoltre, le Categorie e forse anche la Fisica di Aristotele e il Timeo di Platone: e una sua trattazione sul sole è ricordata da Achille Tazio. Viceversa il trattato di armonia, in tre libri, conservato sotto il suo nome, non è di lui, ma di Manuele Briennio; e di ciò ch'egli scrisse intorno alla musica pochissimo è conservato, attraverso le citazioni di Porfirio e di Teone Smirne. I suoi commentarî aristotelici, che poco si allontanavano dalla dottrina del maestro, furono molto citati ed utilizzati da Porfirio, Simplicio ed Efestione; e quello sul Timeo da Proclo, Teone Smirneo e Calcidio.
Bibl.: E. Zeller, Philosophie der Griechen, 3ª ed., III, i, p. 780 segg.; Gercke, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., d. class. Altertumswiss., I, col. 416.