Poeta dialettale italiano (Napoli 1847 - Roma 1937); visse sempre a Roma. Cuoco di professione, si occupò di culinaria anche in libri (La cucina di famiglia, 1901; ecc.) e giornali. Diede un vivo impulso alla poesia romanesca, compilando per parecchi anni, con L. Zanazzo, il periodico Rugantino e fondando (1902) il giornale dialettale Marforio. Nelle sue poesie G. (Raccolta completa di poesie dialettali, 1909) ritrae aspetti popolareschi della Roma di dopo l'unità, alternando al romanesco quel linguaggio "cispadano", caratteristico dei contadini abruzzesi e molisani venuti a lavorare nella capitale.