Reinach, Adolf
Filosofo tedesco del diritto (n. Magonza 1883 - m. in guerra presso Dixmuide, Fiandre, 1917). Allievo di Th. Lipps e seguace di Husserl, fu prof. nell’univ. di Gottinga. Tentò l’applicazione del metodo fenomenologico nell’ambito del diritto, elaborando una teoria giuridica pura non coincidente con alcun sistema di diritto positivo o di diritto naturale, ma fondata, secondo l’impostazione husserliana, su un’intuizione delle essenze giuridiche a priori, che acquisiscono validità universale e necessaria. La sua teoria, con lessico originale rispetto a quello filosofico-giuridico del tempo, riporta all’essere le essenze giuridiche a priori e al dover essere il diritto positivo in quanto mera statuizione. Questo tipo di analisi, basata sulla differenza di piani tra il diritto come essenza e il diritto positivo, fu ripresa e sviluppata da Husserl negli anni Trenta del Novecento. Nella sua opera principale, Die apriorischen Grundlagen des bürgerlichen Rechtes (1913; trad. it. I fondamenti a priori del diritto civile), si ritrovano anche anticipazioni relative agli «atti linguistici», teoria che gran fortuna avrebbe poi avuto nella filosofia analitica. Scritti scelti furono pubblicati postumi (Gesammelte Schriften, 1921); l’edizione critica dei Sämtliche Werke (2 voll.) è apparsa nel 1989.