COSTA, Achille
Nacque a Lecce il 10 ag. 1823 da Oronzo Gabriele e da Gaetana Corvino. Guidato dal padre manifestò presto inclinazione per le scienze e per l'entomologia in particolare, tanto che nel 1838, a soli 15 anni, presentò al R. Istituto d'incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli il suo primo lavoro: Cimicum Regni Neapolitani Centuriae (pubblicato negli Atti del R. Ist. d'incoragg. alle scienze nat., VII [1847], pp. 143-216, 239-279, 365-404).
A vent'anni venne nominato segretario della sezione di zoologia, anatomia e fisiologia comparata del congresso degli scienziati italiani tenutosi a Milano nell'anno 1844, e poco dopo, dal presidente della Pubblica Istruzione, assistente alla cattedra di zoologia dell'università di Napoli, come risulta da una lettera del 9 marzo 1848. Ma presto, a causa delle idee liberali che professava e delle relazioni anche politiche che il C : ebbe in occasione di congressi scientifici con altri scienziati, il 6 nov. 1849 assieme al padre fu destituito dall'incarico che aveva al museo zoologico di Napoli con la diffida di occupare uffici pubblici e privati. In seguito a questa ingiunzione si dedicò ancora più intensamente agli studi e il 26 febbr. 1852 si laureò a Napoli in medicina, anche se i suoi interessi scientifici erano sempre rivolti alla zoologia. Collaborò con il padre per la parte entomologica alla Fauna del Regno di Napoli per la sezione dedicata ai Coleotteri ed Imenotteri.
Con la memoria Degli insetti che attaccano l'albero e il frutto dell'olivo, ciliegio, pero, melo, castagno, vite, e le semenze del pisello, lenticchia, fava, grano. Loro descrizione biologica, danni che arrecano e mezzi per distruggerli (Napoli 1857) che vinse il premio dei concorso, il C. rispose ad una proposta della Reale Accademia delle scienze di Napoli del 1854 per uno studio sugli insetti nocivi alle piante utili all'uomo. In esso l'autore prendeva in considerazione singolarmente le piante menzionate nel titolo, passava alla descrizione degli insetti responsabili delle varie malattie, dei quali illustrava le fasi di sviluppo, i processi biologici e le difese naturali contro l'ambiente. Un complesso di 27 specie di insetti, due delle quali, il Coccus Pollini parassita dell'olivo e il Balaninus elephas, considerate specie nuove, erano conosciute solo nelle fasi di larva e di uovo.
Dopo l'Unità d'Italia, come risulta da un decreto del 29 ott. 1860, il C. fu chiamato a ricoprire la cattedra di zoologia dell'università e la direzione del museo che erano stati precedentemente occupati dal padre, ormai troppo vecchio. Socio del R. Istituto di incoraggiamento alle scienze naturali e della R. Accademia delle scienze, che lo ebbe anche suo presidente negli anni 1880 e 1890, pubblicò negli atti di queste accademie le relazioni dei suoi viaggi entomologici e la maggior parte dei lavori scientifici. Istituì la cattedra di zoologia agraria presso la scuola superiore di agricoltura di Portici; curò un corso di zoologia per i medici che ebbe sette edizioni (Lezioni di zoologia accomodate principalmente ad uso dei medici, di cui la prima edizione apparve a Napoli nel 1863). I suoi maggiori interessi scientifici riguardavano la entomologia italiana e quella circummediterranea per cui visitò l'Egitto, la Palestina, la Tunisia, l'Asia Minore e si recò più volte in Sicilia e Sardegna.
In Notizie ed osservazioni sulla geofauna sarda (in Atti della R. Acc. delle scienze fis. e mat., s.2, I (1888), 2, pp. 1-109; 9, pp. 1-64; 13, pp. 1-31 e s. 2, II (1888), 7, pp. 1-24; 8, pp. 1-40), il C. traeva esperienza dai cinque viaggi compiuti tra 1'81 e l'85 in Sardegna, per studiarne soprattutto gli insetti osservati, perlustrando tutta l'isola, fra i mesi di aprile e di settembre, che sono i più interessanti dal punto di vista naturalistico per l'abbondanza degli insetti e lo sviluppo delle piante ospiti. Scopri tra l'altro sulle inflorescenze di un'ombrellifera, la Thapsia, alcune specie nuove di Imenotteri, molto importanti per la determinazione della fauna europea. Il lavoro venne diviso in tre parti: la prima contiene l'elenco delle zone visitate, la seconda le annotazioni dei luogo, mese di cattura, nome e numero degli insetti, la terza, infine, contiene la descrizione e la determinazione di generi e specie sicuramente nuovi. Tra i Coleotteri il C. scoprì il genere Phinophilus rarissimo in Europa; tra gli Ortotteri il genere Saga rarissimo in Italia, e fra i Blattoidei trovò l'insetto più piccolo descritto da Serville col nome Bl. Sardea;fra gli Imenotteri, abbondantissimi, rinvenne due nuove specie della famiglia dei Sfegidei e Pompilidei e fra gli Icneumonidei alcune specie nuove fra cui: Trogus e Ophion mai riscontrate fino ad allora in Europa. Scarsi i Tentredinidei e gli Emitteri. Poco rilievo dette il C. agli Aracnidi (abbondanti ma di difficile determinazione), ai Crostacei (fra cui gli Oniscidei terrestri), ai Molluschi (rari nelle loro forme polmonate terrestri) e ai Poriferi di cui trovò soltanto la Spongilla candidissima.
Nella Relazione di un viaggio per l'Egitto, Palestina, coste della Turchia asiatica (Napoli 1875), il C. illustrava il viaggio compiuto nell'inverno del 1874, durato quattro mesi, durante il quale riuscì a catturare e a portare a Napoli, per il museo, complessivamente circa mille specie animali diverse fra cui un coccodrillo ed un Mustelide, l'Herpestes Pharaonis, esclusivo dell'Egitto, che egli, insieme con altri colleghi, riuscì a dimostrare totalmente immune dal velenoso morso della naia;riportò 460 specie di insetti dall'Egitto, una terra in cui la fauna entomologica è povera ma molto interessante per alcune specie esclusive; molto più ricca invece, ma più simile alla generica fauna circummediterranea, quella dell'Asia Minore.
Il C. ebbe anche eccasione di visitare numerose collezioni in musei pubblici e privati, in Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Austria, Ungheria e Romania, e fu in corrispondenza con i principali cultori di entomologia sistematica ed applicata di tutti i grandi paesi del mondo. Prese parte a congressi e commissioni scientifiche istituite dal governo italiano a Lisbona. Londra, Pietroburgo, Costantinopoli. Dal 1862 al 1867 pubblicò alcuni lavori sui Molluschi e sui Crostacei in un periodico da lui fondato, Annuario del Museo zoologico dell'Università di Napoli; ma nuovi impegni di lavoro, come l'approfondimento della entomologia e le ricerche sugli Imenotteri in particolare, i frequenti viaggi, lo studio per conto dello Stato sulla situazione della pesca nel golfo di Napoli, lo distolsero dalla redazione di tale periodico.
Nella seduta del 14 maggio 1898 alla Reale Accademia delle scienze il C. fece la sua ultima comunicazione che riguardava l'azione reciproca dei veleni animali.
Morì improvvisamente a Roma il 17 nov. 1898.
Uno dei lavori più importanti del C. è il Prospetto sugli Imenotteri italiani (Napoli 1867-1894); nella prima parte dell'opera l'autore tratta il sottordine degli Aculeati ed in particolare si sofferma nella descrizione della famiglia degli Spliecidea e delle relative sottofamiglie, generi e specie; nella seconda parte, del 1887, il C. descrive altre sei famiglie fra cui quella dei Pompilidei cui aggiunge il genere Hemipepsis, fino ad allora mai rinvenuto in Italia. L'autore cura anche qui molto attentamente la ricognizione delle specie descritte confrontandole con quelle di altri autori ed attribuisce il nome a specie non ancora note. Nella terza parte del 1894 tratta le famiglie dei Tentredinidei e dei Siricidei che il Latreille riunisce sotto il nome di Trivellanti sessiliventri; i Tentredinidei in Italia sono rappresentati da più di 300 specie mentre molto meno sono quelle dei Siricidei, presenti in Europa con solo quindici specie di cui otto in Italia. Il C. conclude il lavoro ricordando le specie da lui catturate in Sardegna e in Italia meridionale, che portano il suo nome.
Accanto a questo e agli altri già citati lavori, si ricordano alcuni scritti minori come le Ricerche sui Crostacei Anfipodi del Regno di Napoli (in Mem. d. Acc. d. scienze, I[1856], pp. 165-235) in cui l'autore, dopo aver ricordato i pochi naturalisti che prima di lui si sono occupati di questi Crostacei - di difficile studio per le esigue dimensioni -, descrive le sessantadue specie da lui osservate, e più o meno regolarmente presenti nei mari italiani. Trentacinque di esse sono nuove e quindi raccolte in otto nuovi generi; nel genere Araneops il C.trova quattro occhi semplici mentre sono due e composti in tutti gli altri Anfipodi. Il materiale esaminato proveniva dal golfo di Taranto, ove aveva operato il padre del C., dalla Terra d'Otranto, zona di ricerche del fratello Giuseppe, e dal golfo di Napoli ove egli stesso aveva compiuto rilievi ed osservazioni.
Nel Rapporto sulla malattia della vite causata dalla fillossera (In Atti del R. Ist. di incoragg. alle sc. natur., s. 2, XIII [1876], pp. 61-132) il C., reduce dalla Francia ove era andato per studiare il modo di combattere la fillossera, in quegli anni ivi dilagante, raccolse tutti i dati dell'esperienza fatta in un'ampia esposizione che va dall'origine della malattia e suo progresso, ai caratteri e alle cause, alla biologia del genere Philossera e della specie Phillossera Vastatrix in particolare, ai rimedi per distruggerla; il lavoro termina con l'accenno all'innesto della vite europea su vite americana le cui radici sono più resistenti all'attacco della fillossera secondo quanto aveva intuito Rilej.
Altre opere del C. sono: Ricerche entomologiche sui Monti Partenii, Napoli 1858; Storia di un dittero che allo stadio di larva vive entro le galle dell'olmo, in Atti d. R. Ist. d'incoragg. alle scienze nat., IX (1861), pp. 75-88; Nuovi studi sull'entomologia della CalabriaUlteriore, Napoli 1863; Della piscicultura nelgolfo di Napoli, in Atti d. R. Ist. d'incoragg. alle sc. nat., s. 2, I (1864), pp. 193-206; Primo allevamento in Napoli del Bombicedella quercia del Giappone, ibid., II (1865); pp. 281-294; Degli pneumatostomi accessorinegli insetti Emitteri, ibid., pp. 34-41; Notezoologiche, anatomiche, sinonimiche, in Rend. d. Acc. delle scienze, VIII (1869), pp. 52-59; Sull'Alauda alpestris, ibid., pp. 149-153; Notizie relative alla fauna italiana, ibid., IX (1870), pp. 22 s.; La pesca nel Golfo diNapoli, in Atti d. R. Ist. d'incoragg. alle scienze nat., VII (1870), pp. 33-128; La cacciaconsiderata nei suoi rapporti con l'agricoltura, ibid., X (1873), pp. 147-162; Dei tarantolismo nelle Calabrie e del ragno che lo produce, in Rend. d. Acc. d. scienze (Napoli), XV (1876), pp. 169-176; Rapporto sullo stato delle vitinelle Puglie in quanto a Fillossera, in Attid. R. Ist. d'incoragg. alle scienze nat., XIII (1876), pp. 5-8; Avanzi animali della marnableu di Colle S. Magno presso Fondi, in Rend. d. R. Accad. d. scienze, XVII (1878), pp. 118 s.; Il regno animale e le sue applicazioninella esposizione mondiale di Parigi del 1878, in Atti d. R. Ist. d'incoragg. alle scienze, XVI (1879), pp. 47-78; Su depositi di argillacon avanzi organici animali nel tenimento diFondi, in Rend. d. R. Accad. d. scienze, XIX (1880), p. 20; Relazione di un viaggio nelleCalabrie per ricerche zoologiche fatte nella "state" del 1876, in Atti d. R. Accad. d. scienze, IX (1882), 4, pp. 1-62; Note attorno ai Nevrotteri della Sardegna, in Rend. d. R. Accad. d. scienze, XXIII (1884), pp. 20 s.; Miscellanea entomologica, ibid., XXVII (1888), pp. 103-107; Miscellanea entomologica, ibid., XXIX (1890), pp. 171-174; Sugli effetti delveleno dello scorpione tunisino nell'uomo, ibid., XXXI (1892), pp. 144 ss.; Sulla estensionegeografica in Italia di tre Tentredinidei edosservazioni sulla "Tenthredopsis Floricola", ibid., XXXVI (1897), pp. 50 ss.; Dell'azionereciproca dei veleni animali, ibid., XXXVII (1898), pp. 241 ss.
Fonti e Bibl.: Necrologi in Rend. della R. Acc. delle scienze, XXXVII (1898), pp. 429-432; in Annuario della Univers. di Napoli, 1899-1900, p. 346; O.Comes, Catal. delle piante raccolte dal Prof. C. in Egitto e Palestina, in Rend. d. Accad. di sc. fis. e mat., XVIII (1879), pp. 97-109; C. Villani, Scrittori ed artisti pugliesi, Trani 1904, p. 290; N. Bernardini, Scrittori salentini. Note bio-bibliografiche, Lecce 1889, p. 29; G. Giucci, Degli scienziati ital. formanti parte del 70 congresso in Napoli dell'autunno 1845, Napoli 1845, p. 468; Catal. bibliogr. delle opere di scrittori salentini, Lecce 1929, p. 48.