accomandare
. Questo verbo, presente nella prosa due-trecentesca (oltre ai due esempi rinvenibili in Schiaffini, Testi 76 e 137, cfr. Chiaro Davanzati La mia vita 71; Oi lasso 32; D'un'amorosa voglia 20) si trova soltanto nel Fiore e nel Detto, nel senso di " raccomandare ", " affidare ": Al diavol v'accomando (Fiore CVII 7; simile il luogo di CCXXII 5); ad una vecchia l'ebbe accomandata (XXXI 3), e analogamente in CXL 7 e 13; con costruzione riflessiva, " mettersi sotto la protezione di qualcuno ": tal chente Amor comanda / a chi a lu' s'accomanda (Detto 62; la stessa accezione in Folcacchiero Tutto lo mondo 28 " Non so onde fugire, né a cui m'acomandare ").