Psicanalista statunitense (New York 1891 - Easton, Connecticut, 1981), allievo di S. Freud (a Vienna 1921-22), dal 1949 professore di psichiatria e poi, dal 1955, direttore dell'istituto psicanalitico alla Columbia University. Ha elaborato un metodo di analisi sociopsicologica dell'adattamento dell'individuo alla società e all'ambiente culturale. Ritenendo che tra l'ambito sociologico-antropologico e quello psicologico intercorrano rapporti circolari, cioè di condizionamento reciproco, ha distinto le istituzioni primarie (controllo delle tendenze orali, anali, falliche; sistema di sostentamento; organizzazione della famiglia; mobilità sociale) dalle secondarie (miti; folclore; religione) e, distaccandosi dalla concezione freudiana della cultura come fonte di repressione e di frustrazione, ha inteso la personalità di base come determinata dall'incontro tra istituzioni primarie e secondarie. Tra le opere: The individual and his society (in collab. con R. Linton, 1939; trad. it. 1968); Traumatic neurosis of the war (1941); The psychological frontiers of society (in collab. con R. Linton e altri, 1945; trad. it. 1974); War stress and neurotic illness (1947); The mark of oppression. A psychological study of the american negro (1951); Sex and morality (1956); They studied man (in collab. con E. Preble, 1961; trad. it. 1964).