vipperia
s. f. (iron.) L’ambiente, il mondo dei vip. ◆ Sono pur sempre posti dove si mangia e si beve, ma può capitare anche [...] di incontrare un po’ di vipperia. (Elena Del Santo e Silvia Francia, Stampa, 9 febbraio 2001, p. 45, Speciale Città) • In modo appena più provinciale, per la vipperia di allora, per i rotocalchi, per la tv, la Bussola, ossia il locale di Sergio Bernardini alle Focette di Viareggio, è stata soprattutto il santuario in cui si manifestava il culto, anzi l’idolatria, per Mina. (Edmondo Berselli, Repubblica, 3 luglio 2005, p. 33, Domenicale) • [Pino] Belleri racconta com’è andata. «L’agenzia che me le ha offerte è una di quelle con cui lavoriamo da tempo – dice Belleri –. L’agenzia Masi, una seria, che fa servizi di costume, di attualità, anche dall’estero. Questa volta mi hanno parlato di un servizio molto particolare, “una bomba” mi hanno detto, spiegandomi che si sentivano di proporlo a noi perché Oggi non è un settimanale che fa solo “vipperia”». (Ma. Po., Corriere della sera, 18 marzo 2007, p. 11, Primo piano).
Derivato dal s. m. e f. vip, di origine ingl., con l’aggiunta del suffisso -eria2.
Già attestato nella Repubblica del 7 maggio 1989, p. 35, Sport.