violativo
agg. Che viola, non rispetta una disposizione, un accordo, una legge. ◆ Ecco il telegramma inviato: «Secondo notizie di stampa, la programmata rappresentazione della piece di Aldo Nove conterrebbe elementi violativi dei diritti, relativi alla reputazione, immagine e identità personale di Marta Russo. Devo pertanto diffidare dal porre in essere comportamenti che possano dar luogo alla violazione dei diritti suddetti. Riservando ogni azione risarcitoria ai miei assistiti». (Emilia Costantini, Corriere della sera, 29 agosto 1998, p. 33) • «Ripeto. Fra me e [Guido] Bertolaso le divergenze sono solo, ed esclusivamente, tecniche. I suoi tecnici, infatti, gli dicono una cosa e lui crede, ovviamente, loro. I miei, al contrario, ne garantiscono un’altra ed anch’io devo credere loro. Dal momento in cui il mio direttore generale Gianfranco Mascazzini mi assicura la bontà della soluzione, che la mia direzione generale mi mette per iscritto che la scelta del commissariato era violativa dei vincoli europei nonchè delle norme italiane, esponendoci al rischio di contenziosi e sequestri, cosa dovevo fare? Nascondere le carte? È questo che mi si chiede?» [Antonio Pecoraro Scanio intervistato da Chiara Graziani]. (Mattino, 19 maggio 2007, p. 2, Primo piano) • Dopo la diffida del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, arrivata sul tavolo del sindaco il 9 gennaio scorso, e dopo la risposta del direttore generale del settore Politiche Sociali Carmela Madaffari in cui il Comune ribadiva la sua posizione appellandosi a una normativa «confusa e di difficile interpretazione», ieri il direttore scolastico regionale ha inviato una lunga nota tecnica all’assessore [Mariolina] Moioli in cui si spiega – citando la legislazione italiana ed europea – che «è incontrovertibile che costituisce atto discriminatorio e violativo dell’ordinamento fare riferimento alla situazione della mancanza del permesso di soggiorno per negare la possibilità di presentare la domanda di iscrizione a chi ne faccia richiesta». (Zita Dazzi, Repubblica, 22 gennaio 2008, Milano, p. V).
Adattato dall’agg. ingl. violative.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 giugno 1995, p. 19 (Danilo Taino).