Veltrusconi
(veltrusconi), s. m. inv. (iron.) Reciproco avvicinamento delle posizioni e delle scelte politiche di Walter Veltroni e di Silvio Berlusconi. ◆ E se all’orizzonte si stagliasse un «Veltrusconi»? Il giornalismo, si sa, tende a nutrirsi di formule entro cui comprimere, più o meno a effetto, le proprie bieche semplificazioni. Eppure ieri, e oggi, e domani, alla cerimonia in pompa magna per la firma della Costituzione europea, il presidente Berlusconi e il sindaco Veltroni hanno già sperimentato, continuano a sperimentare e opportunamente sperimenteranno, pure in una qualche dimensione biologica, qualcosa che certo va oltre la normale e obbligata convivenza. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 28 ottobre 2004, p. 5, Interno) • Il modello «veltrusconi» (il neologismo è stato lanciato ieri dalle colonne di «Liberazione», ma sui muri della capitale gira già da qualche mese) rappresenta una minaccia per i partiti satellite che sospettano sia in atto il tentativo di fare fuori il governo Prodi entro il 2009. Sospetti che vengono rinforzati dalle dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd. (Anna Rita Rapetta, Sicilia, 2 dicembre 2007, p. 5, Il fatto) • «Veltrusconi» è il neologismo politichese che simboleggia, nel lessico mediatico, una sorta di crasi fra due esperienze lontane fra di loro che, però, evolvono verso un possibile incontro molto ravvicinato. Le prove generali sono state compiute con il tentativo, peraltro dimostratosi vano, di modificare la legge elettorale prima del crac del governo: il pur deludente risultato non cancella questa opzione. (Luigi Leone, Secolo XIX, 7 febbraio 2008, p. 19, Commenti & Opinioni).
Composto dai nomi propri (Walter) Veltr(oni) e (Silvio Berl)usconi.
V. anche Berlustroni.