vagulo
vàgulo (ant. vàgolo) agg. [dal lat. vagŭlus, dim. di vagus «vagante»], letter. raro. – Vagante, che erra qua e là: quest’animula vagula è pur nelle nature più gravi e più violente (D’Annunzio). La parola non è in uso nella lingua ital. se non come reminiscenza dei versi latini che sarebbero stati composti dall’imperatore Adriano morente come congedo alla propria anima, e che sono riferiti nella Historia Augusta (Vita di Adriano, XXV, 9): Animula vagula blandula Hospes comesque corporis, Quae nunc abibis in loca Pallidula rigida nudula Nec ut soles dabis iocos!