trap
s. f. o m. inv. Sottogenere della musica rap, sviluppatosi, a partire dagli anni Novanta del Novecento negli Stati Uniti, come espressione degli ambienti sottoproletari urbani degradati e caratterizzato da testi violenti e aggressivi, ritmati da una musica elettronica fortemente sincopata. ◆ A seguire Big Fish, che porterà la sua label Doner Music, punto di riferimento in Italia per l’elettronica bass e trap. (Vogue.it, 20 maggio 2016, Notizie) • [tit.] Virgilio, Musica «trap» e droghe a / scuola: viaggio tra i ragazzi del / Collettivo. (Corriere della sera.it, 20 novembre 2017, Roma Cronaca) • Ora facciamo pure finta che esista davvero un caso Virgilio e che ci si debba preoccupare dei “metodi mafiosi” (così dice la preside) del Collettivo ginnasiale e naturalmente anche della minaccia orrenda della musica trap. Che fare, quindi? Che dire agli studenti e ai loro responsabili? (Foglio.it, 21 novembre 2017, Società).
Dalla locuzione ingl. trap house (letteralmente: ‘casa delle trappole’) che, nel gergo della droga, indica la casa (house), ma più in generale il luogo, l’ambiente in cui gli spacciatori preparano e spacciano droga (trap).