trabalzare
v. tr. e intr. [comp. di tra- e balzare], non com. – 1. tr. Sbalzare, spostare o spingere rapidamente da un punto a un altro: trabalzàti Su pel ceruleo mar da molti venti (Pindemonte); anche di persone, sbalzare da un luogo a un altro: impieghi che non offrono stabilità, e si può essere trabalzati improvvisamente chissà dove. 2. intr. (aus. essere) Balzare da un punto a un altro: trabalzando e percotendosi di scoglio in iscoglio e di sasso in sasso, alla perfine giunse al fondo di questa ripa tutto smembrato e minuzzato (Fior di s. Franc.); o, fig., passare improvvisamente da una situazione, da una condizione, da uno stato d’animo a un’altra o a un altro: Giovanni e Maria stavano attorno alla madre che, fuori di sé, trabalzava dal dolore alla collera (Fogazzaro); più spesso, sobbalzare bruscamente o anche violentemente: sentirsi t. il cuore; trabalzai dal piacere e dalla sorpresa (Pellico); Manciadi trabalzò, mugolando come una tigre, e i suoi occhi si iniettarono di sangue (Salgari); anche di veicoli (per incrocio, anche semantico, con traballare): il camion si mosse, imboccò la cavedagna, trabalzando sulle carreggiate (R. Viganò).