tempotèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] o poco accentato; si ha inoltre il t. mezzo forte. Per es., nella misura di 4/4 il primo tempo è forte, il secondo debole, il terzo mezzo forte, il quarto debole. d. Il termine è talora usato anche come sinon. meno com. di metro o misura o battuta (t ...
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allitterazione
allitterazióne s. f. [dal lat. uman. allitteratio -onis, der. di littĕra «lettera»]. – 1. Ripetizione, spontanea o ricercata (per finalità stilistiche o come aiuto mnemonico), di un suono [...] di a. musicale, per indicare la ripetizione di suoni o di accordi, particelle ritmiche, intervalli accentati metricamente o pateticamente (a. forti), o la ripetizione, nel tema, degli elementi melodici, ritmici o armonici in tempideboli (a. deboli). ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità [...] tra loro, sono tutti caratterizzati dall’improvvisazione, da una particolare tensione ritmica basata sull’accentuazione dei tempideboli della battuta (swing) e da una tecnica strumentale estremamente libera ed eterodossa. Le denominazioni j. caldo ...
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swing
〈su̯ìṅ〉 s. ingl. (propr. «oscillazione, impulso, slancio»; pl. swings 〈su̯ìṅ∫〉), usato in ital. al masch. – 1. a. Colpo del pugilato, chiamato in ital. sventola (v.). b. Nel golf, il movimento [...] musica jazz, definibile come un impulso ritmico prodotto da fattori di varia natura, tra i quali soprattutto l’accentuazione sui tempideboli della misura e la scansione ritmica ben definita. b. Stile jazzistico, sviluppatosi tra il 1930 e il 1945 ...
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cracoviano
agg. e s. m. (f. -a). – Di Cracovia, importante città della Polonia merid., capoluogo del voivodato omonimo; abitante, originario o nativo di Cracovia. Come s. f., cracoviana (pol. krakowiak [...] s. m.), danza polacca di carattere gaio in misura 2/4, ritmicamente caratterizzata dall’accentuazione dei tempideboli e dalla frequenza della sincope. ...
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euroaumenti
(euro-aumenti), s. m. pl. Aumenti generalizzati dei prezzi, causati dall’entrata in circolazione dell’Euro. ◆ [tit.] Consumatori in rivolta: no agli euroaumenti / Aumenti dei prezzi: 14% [...] fenomeno. (Giornale, 2 settembre 2002, p. 19, Economia) • Anche in tempi di crisi i consumatori non trascurano acquisti talvolta superflui purché accessibili a portafogli deboli. Perché, a dispetto degli euro-aumenti, i romani non vogliono rinunciare ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] pesci g. mangiano quelli piccoli, i potenti sopraffanno i più deboli. g. Detto di distese e corsi d’acqua, gonfio, rozzo aveva anticam. uso anche più ampio: etati grosse (Dante), tempi di decadenza; vivande g. (Boccaccio), non delicate, non raffinate ...
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telescopio
telescòpio s. m. [dal lat. mod. telescopium, coniato nel 1609 (e divulgato nel 1611 per denominare lo strumento ideato da Galilei) sull’esempio del gr. τηλεσκόπος «che vede lontano»; v. tele- [...] un calcolatore elettronico permette di controllare in tempo reale la forma della superficie degli specchi rapporto tanto più brevi sono i tempi di esposizione necessarî per acquisire immagini di oggetti deboli estesi, quali per es. le galassie ...
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controtempo
controtèmpo s. m. [comp. di contro- e tempo]. – 1. In musica, l’inserimento nel canto fondamentale di una voce che si scandisce non nei tempi forti della misura ma nei deboli, con effetto [...] . Nell’ippica, prova di trotto nella quale il proprietario s’impegna a far coprire dal suo cavallo il percorso in un tempo stabilito o inferiore; in tal caso, il soggetto in gara viene accompagnato da un altro cavallo attaccato o montato, secondo che ...
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sopraffare
(ant. soprafare) v. tr. [comp. di sopra- e fare] (io sopraffàccio o sopraffò, tu sopraffài, egli sopraffà, ecc.; gli altri tempi, coniug. come fare). – 1. a. Vincere, battere un avversario [...] rullo dei tamburi sopraffece il suo grido. c. Dominare, piegare ai proprî voleri con la violenza o la prepotenza: s. i deboli; non riuscirà a s. anche noi; mi son lasciato sopraffare una volta! Ora basta! (Pirandello). 2. ant. a. Strafare, eccedere ...
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Linguistica
Ripetizione, esatta o approssimativa, spontanea o ricercata, di lettere o sillabe, di solito iniziali, di due o più vocaboli successivi. Non è rara presso gli antichi autori latini; nell’antica poesia germanica è elemento fondamentale...
In musica, l’inserimento nel canto fondamentale di una voce che entra e si scandisce non nei tempi forti della misura ma nei deboli, con effetto di contrasto ritmico con le altre voci.