scatola
scàtola s. f. [prob. metatesi del lat. mediev. castula, di origine germ.]. – 1. a. Involucro di forma varia (per lo più parallelepipeda, talora cilindrica), generalm. fatto di cartone, ma anche [...] euristico, introdotto dalla cibernetica e ripreso in altre discipline (per es. nella linguistica, ma in partic. nella psicologia comportamentista: v. comportamentismo), che assume l’oggetto d’indagine come un’entità di cui si ignorano gli stati e il ...
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stimolo
stìmolo (ant. stìmulo) s. m. [dal lat. stimŭlus «pungolo, incitamento, stimolo» (affine a instigare «istigare» e al gr. στίζω «pungere»; v. stigma1)]. – 1. a. non com. Pungolo, bastone terminante [...] incondizionato, di carattere congenito; teorie, modelli stimolo-risposta, quelli formulati nell’ambito della psicologia comportamentista, generalm. caratterizzati dal tentativo di spiegare ogni forma di apprendimento come risposta dell’individuo agli ...
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teoria comportamentista
Teoria del comportamento umano e animale elaborata da John B. Watson e Burrhus F. Skinner. Tale teoria è basata non sullo studio di variabili soggettive, come il pensiero o la coscienza, ma sulla correlazione tra eventi...
Psicologo statunitense (Somerville, Massachusetts, 1916 - Champaign, Illinois, 1991), dal 1962 al 1984 prof. nell'univ. di Urbana (Illinois). Rappresentante dell'indirizzo comportamentista, cui si ispirò anche in importanti ricerche di semantica;...