spora
spòra s. f. [lat. scient. spora, dal gr. σπορά «seme, semina», che è dal tema di σπείρω «seminare»]. – 1. In botanica, nome generico di elementi che permettono una riproduzione agamica delle piante; le spore, tipicamente unicellulari ma anche formate da due (teleutospore) o più cellule (fragmospore), come in certi funghi, si differenziano per il grado di ploidia correlato con quello dell’individuo che le ha generate e con il processo di formazione (meiosi o mitosi); possono venir formate in numero di una o più entro singole cellule (sporocisti) o in strutture pluricellulari (sporangi), e anche all’esterno, per es. i conidî degli aspergilli e dei penicilli. I varî tipi di spore sono denominati con prefissi specifici che ne indicano: il grado di ploidia (spore aploidi, per es. quelle liberate dallo zigote in germinazione, e diploidi, come le carpospore delle rodoficee), la mobilità (aplano-, plano- e zoospore), la sede di formazione (asco-, micro- e macrospore, formate rispettivamente negli aschi e nei micro- e macrosporangi). 2. In zoologia, fase del ciclo vitale dei protozoi sporozoi che racchiude, all’interno di una parete resistente, una o più cellule infestanti (gli sporozoiti) e ne garantisce la sopravvivenza anche in condizioni esterne sfavorevoli. 3. In batteriologia, speciale formazione che si costituisce all’interno del citoplasma di alcuni batterî aerobî e anaerobî, rispettivam. dei generi bacillo e clostridio, per addensamento di un punto del materiale nucleare, capace di germinare in adatte condizioni ambientali dando origine a un nuovo batterio.